Regia di Anne Fontaine vedi scheda film
Dicono tanto degli italiani e del loro cinema introverso e ignaro dei problemi del mondo ma Nathalie..., della pur brava Anne Fontaine, dimostra come i sovrani dell’”ombelicale” restano i francesi. Non un brutto film, intendiamoci. Ma della (solita) storia di una coppia alto-borghese in crisi che viene salvata dall’irruzione di un elemento “terzo” (la prostituta Béart ingaggiata dalla moglie Ardant per saggiare la facilità con cui il marito Depardieu la tradisce), oggi, a chi interessa? Si dirà che il pubblico metropolitano francese ama riconoscersi in questo cinema che scuote il suo ménage quotidiano senza scandalizzare troppo. E siccome una “domanda” c’è, ecco l’offerta. Girata bene, interpretata meglio, dialogata con cura, ricca di puntigliose osservazioni sull’”essere donna oggi”, emancipata e sicura di sé, di fronte a temi come il tradimento e il desiderio. Tutto con misura e pudore, anche perché la prostituta Emmanuelle, pur bellissima, si concede poco. Insomma, niente da dire sulla confezione e la ricchezza di argomenti, se non “chi se ne frega”.
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