Regia di Michael Mayer vedi scheda film
Da un romanzo del premio Pulitzer Michael Cunningham, Michael Mayer trae un film apparentemente coraggioso ma fondamentalmente convenzionale e irrisolto. I 92 minuti della sua durata scorrono in maniera piacevole ma sostanzialmente piatta, e quella che sulla carta prometteva d'essere una storia inconsueta e struggente, alla prova dei fatti si rivela inaspettatamente superficiale, eccessivamente lieve e carente di sostanza, quindi non in grado di coinvolgere fino in fondo lo spettatore. Colpa di una regia timida e fin troppo patinata, e di una sceneggiatura (dello stesso Cunningham) priva di slanci, che, troppo preoccupate di non andare mai sopra le righe, ottengono il risultato opposto, ossia l'eccessiva semplificazione e normalizzazione delle relazioni e del contesto. Quel che resta di buono è il ritmo, tutto sommato accettabile, e soprattutto le ottime prove dei quattro attori principali che, appassionati e credibili, salvano il salvabile evitando al film un giudizio più severo.
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