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Una canzone per Bobby Long

Regia di Shainee Gabel vedi scheda film

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La recensione su Una canzone per Bobby Long

di FilmTv Rivista
8 stelle

La giovane Pursy, alla morte della madre, torna a casa di lei e ci trova insediati due balordi alcolizzati, Bobby Long e Lawson Pines. I rapporti tra i due dropout sono in realtà complicatissimi: i due sono insieme maestro e allievo, narratore e narrato, il gatto e la volpe. Ma fra i tre a poco a poco nascerà una bislacca solidarietà, mentre la figura materna (una cantante di blues) continua a suscitare amore tra tutti anche dopo morta. E tra i falliti che la ricordano bambina, perdenti dalle ore contate che rudemente le fanno da famiglia, la piccola Pursy imparerà forse a crescere. Certo, la retorica del poeta maledetto è ben più che sfiorata, e anche nel cinema recente abbiamo visto diverse incarnazioni di questo mito (da Wonder Boys a Scoprendo Forrester). Ma l’esordiente Shainee Gabel sembra metterci una sincerità notevole, e coi suoi modelli non nuovissimi ma “giusti” (Dylan Thomas su tutti), con il suo mondo southern sfigato e strascicato e moribondo riesce in fondo a commuovere. Anche se molto del merito va ai due protagonisti, il canuto Travolta, sornione e patetico, e la stupenda Scarlett Johansson, una delle poche attrici vere uscite da Hollywood nell’ultimo decennio.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 42 del 2004

Autore: Emiliano Morreale

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