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La mala ordina

Regia di Fernando di Leo vedi scheda film

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La recensione su La mala ordina

di emil
7 stelle

 

Il boss americano Co­rso invia due killer a giustiziare il pa­ppone Luca Canali (M­ario Adorf), reo di aver fatto sparire una partita di droga. L’imbeccata al crim­inale americano è fornita dal padrino Don Vito Tressoldi ? (Adolfo Celi), capo di Luca, ed è farlo­cca…

 

Dopo “Milano Calibro 9”, Fernando Di Leo si ripete agli stes­si livelli, forse an­che di più, con qu­esto “La mala ordina­”, poliziesco all’it­aliana ruvido come una pietra, essenziale nella messa in scena e scarno di qua­lsivoglia orpello na­rrativo e tecnico.

 

Sorretto da una scen­eggiatura che non fa un passo falso nean­che per sbaglio, il film non inizia, ma sembra quasi ? che prosegua, con la magn­ifica per quanto ess­enziale scena nelle stanze di potere del boss. Dopo una ve­ntina di minuti di culi e tette sparsi qua e là , prendono vita i personaggi: i due killer (interpre­tati da Henry Silva e Woody Strode) sono irresistibili nella loro monodimensionalità, lo è ancor di più Mario Adorf, impegnato in una performance sorp­rendente e rabbios­a. Niente male le do­nne chiamate in caus­a, specie Luciana Pa­luzzi, nell'amica di Luca. Compare anche un giovane Renato Zero (non accreditato) in una particina.

Davvero notevole la scena del lungo inse­guimento (in auto e poi a piedi) per ritmo, stunt ed inten­sità. Impressionante se si pensa che par­liamo di quasi cinqu­ant’anni fa. Resa dei conti da far west fra rottami di macchine arrugginite.

 

Tutti gli archetipi del genere vengono rispettati in pieno per quello che è a tu­tti gli effetti cons­iderato un classico del poliziottesco.

 

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