Regia di Fernando di Leo vedi scheda film
Il boss americano Corso invia due killer a giustiziare il pappone Luca Canali (Mario Adorf), reo di aver fatto sparire una partita di droga. L’imbeccata al criminale americano è fornita dal padrino Don Vito Tressoldi ? (Adolfo Celi), capo di Luca, ed è farlocca…
Dopo “Milano Calibro 9”, Fernando Di Leo si ripete agli stessi livelli, forse anche di più, con questo “La mala ordina”, poliziesco all’italiana ruvido come una pietra, essenziale nella messa in scena e scarno di qualsivoglia orpello narrativo e tecnico.
Sorretto da una sceneggiatura che non fa un passo falso neanche per sbaglio, il film non inizia, ma sembra quasi ? che prosegua, con la magnifica per quanto essenziale scena nelle stanze di potere del boss. Dopo una ventina di minuti di culi e tette sparsi qua e là , prendono vita i personaggi: i due killer (interpretati da Henry Silva e Woody Strode) sono irresistibili nella loro monodimensionalità, lo è ancor di più Mario Adorf, impegnato in una performance sorprendente e rabbiosa. Niente male le donne chiamate in causa, specie Luciana Paluzzi, nell'amica di Luca. Compare anche un giovane Renato Zero (non accreditato) in una particina.
Davvero notevole la scena del lungo inseguimento (in auto e poi a piedi) per ritmo, stunt ed intensità. Impressionante se si pensa che parliamo di quasi cinquant’anni fa. Resa dei conti da far west fra rottami di macchine arrugginite.
Tutti gli archetipi del genere vengono rispettati in pieno per quello che è a tutti gli effetti considerato un classico del poliziottesco.
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