Regia di Fernando di Leo vedi scheda film
Gli evidenti aspetti del recente cinema di Tarantino sono chiari. La coppia di killers mandati a Milano per uccidere il Luca Canali di Mario Adorf, sono i precursori di John Travolta e Samuel L. Jackson. Chiaramente il film di Di Leo non ha bisogno di troppe intertestualità o di certe paternità per essere considerato un gran bel film, e soprattutto, unito ai suoi film migliori, un gran bel Cinema. L'asciuttezza tipica dei '70, che erano anche gli anni del pop e si vede anche in Di Leo, è la caratteristica maggiore dei suoi film, in particolare di questo in cui, nonostante una certa partecipazione al personaggio di Mario Adorf, non troviamo un'introspezione psicologica intellettuale, dedotta dall'intimismo espressivo dei personaggi, che appunto non l'hanno. Piuttosto vediamo i personaggi di Di Leo come quelli eterni di un fumetto, ben caratterizzati, stilizzati a tal punto da riconoscerli subito. E questo è un punto a favore della narrazione per immagini riuscitissima che "La Mala Ordina" è in grado di regalare al pubblico. Inseguimenti straordinari, sparatorie improvvise, pestaggi vari e un finale ambientato in una sorta di inferno metropolitano, sono topoi classici del noir e del gangster movie, ma in Di Leo perdono la loro funzione classica di semplici luoghi narrativi per diventare il film stesso.
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