Un boss della mala americana si convince che il magnaccia siciliano Luca Canali abbia fatto sparire un carico di eroina del valore di alcuni miliardi. Per farlo fuori manda i killer Frank Webster e David Catania a Milano, dove l'uomo vive. I sicari, spalleggiati da don Vito, uccidono la moglie e la figlioletta di Luca. La sua vendetta sarà terribile.
Note
Scerbanenco, al quale di Leo si ispira, è solo un pallido ricordo, ma gli elementi noir del film sono comunque sublimi. Forse il capolavoro del regista, al quale ha guardato neanche troppo di sottecchi Tarantino per i personaggi di Travolta e Jackson in _Pulp Fiction_.
Mario Adorf - o chi per lui - che prende a testate un parabrezza - e un telefono, e due ceffi. Sparano anche al gatto - e ho detto tutto. Per me meno efficace di Milano calibro 9 e forse un pelo più macchiettistico, meno teso ma più drammatico - forse. E quanto era gnocca la Bond girl (Fiona Volpe in Thunderball) Luciana Paluzzi. 3.5*
Violenta pellicola del genere criminale italiano degli anni '70. È tra i migliori esempi di un genere povero, dove secondo me si brilla più che altro per pochezza altrui.
Dopo Milano calibro 9 Di Leo realizza il secondo capitolo di una felice trilogia (seguirà Il boss), puntando stavolta sulla strepitosa maschera (in via di metamorfosi) di Adorf. Risalta qui un ritmo frenetico, destinato ad un eccezionale finale, da "Western" metropolitano.
Di Leo fa un film grintoso ma confuso e con scene di violenza e azione tutt'altro che convincenti,si salva un po nell'ultima mezz'ora.Comunque il film ha una buona media voto in molti altri siti.voto 5
mah a me non ha convinto al 100 %,silva e strode li ho trovati un pò legnosi e i dialoghi a volte non sono molto convincenti,poi ci sono momenti morti che appesantiscono un pò il tutto..meno male che adorf gigioneggia alla grande ;-)
Film di malavita ben diretta da Di Leo. I personaggi dei due killer venuti dall'america hanno senz'altro influenzato Quentin Tarantino per i personaggi di Travolta e Samuel L.Jackson in Pulp Fiction.
La mala ordina non è solo un b-movie all'italiana ,ma è anche un bel film. Tarantino non si sbagliava… questo film è un cult. Però attenzione non è un capolavoro.
Il boss newyorchese di origini italiane Corso (Cyril Cusack) ordina a due sicari (Henry Silva e Woody Strode) di recarsi a Milano e uccidere il pappone Luca Canali (Mario Adorf), colpevole di aver fatti suoi i soldi di un traffico di droga, invece sottratti dal capo della locale organizzazione Tressoldi (Adolfo Celi): ma tutti hanno sottovalutato l'eventuale reazione dell'uomo, toccato duramente… leggi tutto
Secondo me Fernando di Leo è un regista non male, ma tuttavia sopravvalutato, soprattutto in anni recenti. E io sarei anche più cauto nel paragonare questo film col noir, specie quello classico americano.
Questa pellicola presenta una storia di mafia ambientata a Milano, dove non a caso tutti i personaggi sono siciliani. Quello che di fatto è il… leggi tutto
Voto: 4. La ricetta di Di Leo per il suo action questa volta non funziona a dovere e, da noir/drammatico che poteva essere, risulta soltanto una variante migliore del solito poliziottesco all’italiana. Impregnato di momenti triti e rozzi, di sequenze banali al limite dello stereotipo, con una regia fin troppo virtuosistica che eccede nella ridondanza. Riserva alcuni momenti efficaci e ben… leggi tutto
Secondo me Fernando di Leo è un regista non male, ma tuttavia sopravvalutato, soprattutto in anni recenti. E io sarei anche più cauto nel paragonare questo film col noir, specie quello classico americano.
Questa pellicola presenta una storia di mafia ambientata a Milano, dove non a caso tutti i personaggi sono siciliani. Quello che di fatto è il…
Piccolo pappone operativo sulla piazza di Milano, Luca Canali (Mario Dorf) viene ingiustamente accusato da una potente gang mafiosa d'oltreoceano di avergli sottratto un carico di droga. L'organizzazione manda a Milano i killer David Catania (Henry Silva) e Frank Webster (Woody Stroode) con l'incarico di liquidarlo. …
Il boss americano Corso invia due killer a giustiziare il pappone Luca Canali (Mario Adorf), reo di aver fatto sparire una partita di droga. L’imbeccata al criminale americano è fornita dal padrino Don Vito Tressoldi ? (Adolfo Celi), capo di Luca, ed è farlocca…
Dopo “Milano Calibro 9”, Fernando Di Leo si ripete…
Il boss newyorchese di origini italiane Corso (Cyril Cusack) ordina a due sicari (Henry Silva e Woody Strode) di recarsi a Milano e uccidere il pappone Luca Canali (Mario Adorf), colpevole di aver fatti suoi i soldi di un traffico di droga, invece sottratti dal capo della locale organizzazione Tressoldi (Adolfo Celi): ma tutti hanno sottovalutato l'eventuale reazione dell'uomo, toccato duramente…
Il modesto macrò Luca Canali (Mario Adorf) viene utilizzato come capro espiatorio dal padrino Don Vito Tressoldi (Adolfo Celi): a lui è attribuita la mancata consegna di un carico di droga pari a 3 miliardi delle vecchie lire. L'americano Corso (Cyril Cusack), che ha subìto il contraccolpo economico, invia due killers con lo scopo di dare una vistosa lezione al…
Poliziesco, noir, thriller, film che ci ricordano quanto poco sicure siano le strade! L'intento era raccogliere i film più interessanti di questo genere dagli anni '70 ad oggi.
Sono gradite aggiunte,…
Seguito del magnifico Milano Calibro 9, questo secondo capitolo della Trilogia del Milieu fatica a reggere il confronto col suo predecessore. Il film senz'altro giova della grande interpretazione del sottovalutato Mario Adorf, protagonista di un bellissimo inseguimento sfrenato dove asciugandosi le lacrime si gioca il tutto per tutto pur di acciuffare l'assassino di moglie e…
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Commenti (13) vedi tutti
Mario Adorf - o chi per lui - che prende a testate un parabrezza - e un telefono, e due ceffi. Sparano anche al gatto - e ho detto tutto. Per me meno efficace di Milano calibro 9 e forse un pelo più macchiettistico, meno teso ma più drammatico - forse. E quanto era gnocca la Bond girl (Fiona Volpe in Thunderball) Luciana Paluzzi. 3.5*
commento di Karl78Violenta pellicola del genere criminale italiano degli anni '70. È tra i migliori esempi di un genere povero, dove secondo me si brilla più che altro per pochezza altrui.
leggi la recensione completa di BalivernaIperbolico e scostante, ma pervaso da un sentimento di profondo pessimismo stuzzicante. Non tra i migliori di Di leo.
commento di Stefano LDopo Milano calibro 9 Di Leo realizza il secondo capitolo di una felice trilogia (seguirà Il boss), puntando stavolta sulla strepitosa maschera (in via di metamorfosi) di Adorf. Risalta qui un ritmo frenetico, destinato ad un eccezionale finale, da "Western" metropolitano.
leggi la recensione completa di undyingAmericani un accidenti! freddi ingranaggi senza consistenza storica ne fantasia, solo noi ammazziamo con passione!
commento di michelDi Leo fa un film grintoso ma confuso e con scene di violenza e azione tutt'altro che convincenti,si salva un po nell'ultima mezz'ora.Comunque il film ha una buona media voto in molti altri siti.voto 5
commento di wang yuUn must del genere poliziottesco italiano degli anni '70…imperdibile per gli appassionati, divertente da seguire per tutti gli altri…
commento di ultrapazmah a me non ha convinto al 100 %,silva e strode li ho trovati un pò legnosi e i dialoghi a volte non sono molto convincenti,poi ci sono momenti morti che appesantiscono un pò il tutto..meno male che adorf gigioneggia alla grande ;-)
commento di ed craneInseguimenti mozzafiato e tenaci, tensione alta e bravi attori. 8 1/2
commento di kotrabIn un ideale podio con "Milano Calibro 9" e "Il boss", "La Mala Ordina" occupa il gradino più basso, ma di assoluto rispetto.
commento di moviemanFilm di malavita ben diretta da Di Leo. I personaggi dei due killer venuti dall'america hanno senz'altro influenzato Quentin Tarantino per i personaggi di Travolta e Samuel L.Jackson in Pulp Fiction.
commento di jeffwineAvrà pure un'importanza storica, ma a me proprio non è piaciuto.
commento di zio_ulceraLa mala ordina non è solo un b-movie all'italiana ,ma è anche un bel film. Tarantino non si sbagliava… questo film è un cult. Però attenzione non è un capolavoro.
commento di mise en scene 88