Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Il grande Stelvio Massi tessa un noir dalla vena poliziesca, tipica nostra italiana, con un mucchio di inseguimenti e sparatorie, preservando comunque la desolazione dell'anima del detective (Tomàs Milian) e il caleidoscopio sui rapporti tra criminali, fondamentale per il noir nostrano. L'ambientazione pavese, inusuale per il nostro poliziesco con casa a Milano, Roma o Napoli, è un'ambientazione efficace che fa parlare l'anonimato dei suoi luoghi e delle sue strade, che sono anche l'indefinibilità dei suoi protagonisti. Uno troppo triste e ferito per parlare e accennare a sorrisi, l'altro troppo crudele e troppo sicuro di sè per avere lo spazio di una riflessione intima sul suo ruolo (se non nei pochi secondi dello straordinario duello finale che ci ricorda il successivo "The French Connection II" di Frankenheimer: "Chernier! tuonava Hackman, qui invece Milian tuona: "Marsigliese!"). Questa intelligente resa dei personaggi, veri tipi funzionali alla narrazione, in mano a Stelvio Massi e alla sua curata visione dell'azione, permette di godere di un lavoro che non sfiora nemmeno l'intellettualità e si ferma con piacere al prodotto d'autore efficace. Nudo e crudo come solo i lavori migliori possono essere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta