Regia di Enrico Bomba vedi scheda film
Madonna Violante ha tre figlie scapestrate, malmaritate e soprattutto ninfomani; per non parlare poi della quarta, illegittima e rinchiusa in un convento da piccola.
Si può parlare di 'sequel' fra due pellicole nelle quali a stento si riesce a trovare una trama? Facciamolo, tanto per dare un tono al genere più disastroso mai incontrato nel cinema italiano: il decamerotico, ovvero quella fitta risma di pellicole scollacciate e demenziali uscite nel triennio 1971-1973 che, sull'onda del successo del Decameron pasoliniano, mettevano in scena novelle (o pseudo-tali, come in questo caso) medievali dal sapore licenzioso. Il problema essenziale di tutti i film appartenenti a questo filone è la miseria di budget con cui venivano realizzate, a fronte talvolta però di discreti exploit al botteghino; erano altri tempi, sicuramente, ma soprattutto il cinema nostrano era un altro: un sistema produttivo forte, stabile che poteva contare su una punta dell'iceberg rappresentata dai divi internazionali e su un folto sottobosco di seconde, terze, quarte linee fra le quali si annidavano comunque buoni/ottimi artigiani. Non è il caso di Enrico Bomba, naturalmente, regista e sceneggiatore (qui insieme a Odoardo Fiory) rimasto sempre ancorato alla serie Z; Bomba nei mesi precedenti aveva ceduto il suo copione per ...E si salvò solo l'Aretino Pietro con una mano avanti e l'altra dietro all'onesto collega Silvio Amadio, rispolverandolo quindi per dar vita, con simili personaggi e anche qualche interprete riciclato da quella pellicola, a L'Aretino nei suoi ragionamenti sulle cortigiane, le maritate... e i cornuti contenti. I mezzi per fare il film, semplicemente, non ci sono e il regista si arrangia come riesce, per smarcarsi quanto più possibile dallo spettro dell'amatorialità; nel cast artistico spunta un nome a dir poco insospettabile: è quello di Diego Della Valle, futuro imprenditore di successo e all'epoca attore in erba, carriera che però abbandonerà nel giro di poco tempo. Fra gli altri interpreti: Franca Gonella, Giorgio Favretto, Silvio Spaccesi, Fiorella Masselli, Luciano De Ambrosis, Karin Well; musiche di Marcello De Martino, con un tema portante in stile stornello da osteria. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta