Regia di Robin Hardy vedi scheda film
Nail Howie (Edward Woodward) è un sergente di polizia, nonché fervente cattolico, che un giorno raggiunge col suo aereo privato un’isola sperduta per indagare sulla misteriosa scomparsa di una ragazzina. Qui, fin da subito, si rende conto che la gente del luogo cerca di ostacolare le sue indagini, e nasconde - dietro rituali pagani che lo fanno inorridire - oscuri segreti.
Il regista Robin Hardy, con questo film del 1973, mette in contrapposizione il rigido moralismo della società standardizzata - rappresentata dal sergente - e la gioia edonistica e sensuale degli abitanti dell’isola, liberi da ogni regola e dediti al più sfrenato libertinaggio. La trama, pertanto, verte continuamente su questa contrapposizione, fin quando risultano persino eccessive le tirate retoriche del protagonista, mentre mancano delle scene che possano generare una vera tensione, per arrivare a un finale truce che riscatta, almeno in parte, uno svolgimento un po' troppo blando e dispersivo. Oltre a questi limiti, però, il film di Hardy ha sicuramente dei pregi: anzitutto la grande inventiva, che si concretizza nella rappresentazione delle stramberie degli isolani, e poi quello di avere anticipato suggestioni e temi che verranno sviluppati dalla cinematografia successiva spesso con risultati degni di rilievo.
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