Regia di Sabrina Paravicini vedi scheda film
La micidiale sinergia libro/film che contraddistingue molto cinema italiano commerciale d’oggi trova nell’esordio di Sabrina Paravicini un’estremizzazione che giunge quasi alla parodia, fin dal titolo che brucia sul tempo Ovunque sei di Placido. La Paravicini, già attrice di varie fiction tra cui Un medico in famiglia, si espone in un melodramma tutto sopra le righe, con al centro un personaggio femminile tormentatissimo. Nel frattempo, in questi giorni Feltrinelli ha pubblicato un romanzo della regista, e alcune parti ne vengono lette nel film. La storia di Comunque mia è quella di Sandra, che sta per sposarsi con il serio medico Marco. Ma quando a venti minuti dall’inizio capita l’inevitabile incidente d’auto, il fratello di Marco, Alex, perde una gamba e Sandra si occupa di lui, innamorandosene in maniera travolgente e carnale. Il film è girato in stile tardo-Dogma, ma deraglia continuamente verso la Tv più banale, per colpa di dialoghi sentenziosi, scene didascaliche, attori disastrosi. L’unica cosa positiva del film è che essendo coraggiosamente autoprodotto (55mila euro) non ha ricevuto contributi pubblici.
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