Regia di Peter Hewitt vedi scheda film
Tra i sacrifici del fare i genitori, alcuni pesano di più, altri meno. Non vanno sottovalutati, per piccoli che siano, quelli legati a dovere vedere robe terribili alla tv e al cinema. Perché del mondo bambini, tante cose sono carine, anche se viste da un adulto, ma altre (in primis, i temutissimi Teletubbies) sono ributtanti.
Tra queste ultime bisogna metterci anche questo film, trasposizione dei cartoni animati (che non sono malaccio, ho scoperto). Il film è proprio brutto, e il gatto protagonista ti fa guardare sotto una nuova luce, più bonaria, certe leggende sulla cucina cinese o vicentina. Gatto ciccione e insopportabile, fa il figo ma vorresti prenderlo solo a calci nel culo. Bene ha fatto il pubblico a dare una media di 4,8 a sta roba, sperando di non vedere seguiti (che invece c’è stato). Tra l’altro, gli effetti speciali sono fatti veramente male, e in alcune scene si vede benissimo che, quando l’attore ha recitato senza alcun gatto, la computer graphic non è riuscita a rendere credibile la “presa” digitale dell’animale, e così si vede l’attore, chiaramente, che afferra il vuoto.
Storia moscia, interesse suscitato nullo, magari ai bambini piace.
Budget alto ma non altissimo; la popolarità del gatto ha poi contribuito a fregare molti spettatori, incassando benino.
sempre fighetta
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