Regia di Alain Corneau vedi scheda film
Cadiamo nel già visto, ma più che altro in un racconto che non dice e non ha forme di novità, tutto è scontato. Un regista e sceneggiatore che spazia nella su carriera, ma senz'altro predilige il noir, in cui però ha molti limiti. Qui ci si arrampica in scene violente abbastanza gratuite, che cercano di occupare gli spazi vuoti che il film crea. Le intepretazioni sono tutte lasciate a sé stesse in un disordine stanco, ed è questo che rimane impresso del film. Il personaggio del cugino è a metà fra la macchietta comica e la violenza, che non c'entra niente con il contesto del film.
Un poliziotto si suicida e lascia in eredità ad un altro i suoi agganci nella malavita
Piccola parte poco convincente di Fanny
Attore bravo, qui ridotto in un ruolo poco chiaro
L povera figlia del grande Trintignant, dispiace dirlo, ma on il ruolo di attrice h sempre potuto dimostrare pochissimo, pur essendo carina, non ha mai avuto il volto e la mimica giusta per sostenere un film, anche se ci ha provato diverse volte; già al suo esordio nel film di Scola La Terrazza,raccomandata dal padre, si era visto subito le sue non doti.
Bravissima anche in ruoli sfumati come questo, forse la migliore in campo
Non riesce a gestire bene il suo ruolo, non sappiamo se ridere o altro, dipende senz'altro da una scenggiatura, che ha saltato il fosso del mixer
Attore non male, ma che è vittima di una scenggiatura che lo ingessa non poco.
Regista che ha fatto cose anche interessanti, ma spesso vittima di superficialità, come in questo caso
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