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L'ultimo Decameron - Le più belle donne del Boccaccio

Regia di Italo Alfaro vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'ultimo Decameron - Le più belle donne del Boccaccio

di undying
5 stelle

Terzo capitolo con "numerazione" diretto da un regista che al decamerotico darà ulteriore contributo con la realizzazione di Canterbury proibito (1972).

 

Film suddiviso in sei episodi, sette se si considera tale il preambolo giudiziario che poi  viene ripreso in conclusione. 

 

Madonna Filippa (**)

Sottoposta a giudizio per avere tradito il marito, Filippa (Antonella Murgia) costituisce il segmento che apre e chiude il film e che quindi anticipa i veri e propri episodi.

 

Ricciardetto Minutolo (*1/2)

Invaghito della fedele Catella (Letizia Liehir), Ricciardo (Alberto Atenari) escogita un complicato piano per giacere, in penombra, con la desiderata sposina. Si spaccia per il marito facendole credere che lo stesso la tradisca con sua moglie.

 

Nicostrato (***)

Lidia (Beba Loncar) desidera le attenzioni di un fedele servitore del vecchio marito e tenta in tutti i modi di corromperlo. Ci riesce, e arriva al punto di cornificare Nicostrato facendo sesso davanti ai suoi stessi occhi, lasciando intendere che la visione dell'amplesso sia effetto di un albero incantato.

 

Il coltello (**)

Isabella (Femi Benussi) si ritrova con due amanti contemporaneamente: uno nascosto sopra il letto e l'altro tra le sue braccia. Per nascondere al marito, di improvviso rientro, l'uno e l'altro amante, fa intelligente uso di un coltello.

 

Madonna Francesca (**1/2)

Francesca (Rosita Torosh) non soffre la mancanza recente del marito: con il cadavere ancora caldo invia una fedele ancella a far invito a suoi due spasimanti che per giacer con lei dovranno (in modo diverso) sfruttare il corpo bendato del cadavere. Ma una terza persona è a conoscenza degli eventi e saprà coglierne i maggiori interessi.

 

Il geloso (**)

Un marito gelosissimo (Enzo Robutti) ha sigillato in una angusta stanzetta la bella moglie (Marina Malfatti). Questa scopre che nella camera di fianco è presente un bel giovanotto e, con la scusa di confessar peccato in confessionale, convince il marito a far da guardia fuori casa... mentre all'interno è in compagnia del fortunato vicino.

 

Il monaco (**1/2)

Dopo aver adempiuto alle mansioni di "riordino" della cucina, un monaco -su disposizione del priore- esce per raccogliere cicoria ma incontra una bella contadina (Angela Covello) che senza troppa vergogna raccoglie anch'essa cicoria, ma con le chiappe al vento. La ospita, godendone delle grazie, nella stanza del convento ma viene scoperto dal priore.

 

locandina

L'ultimo Decameron - Le più belle donne del Boccaccio (1971): locandina

 

Italo Alfaro, regista toscano purtroppo spentosi prematuramente, dirige un film del filone decamerotico nel rispetto dell'originale, ovvero frazionando il film in sette episodi. Dopo il Decameron n. 2 diretto da Mino Guerrini (regista che segue a suo modo la trilogia di Pasolini dirigendo anche Canterbury n. 2 e Le favolose notti d'Oriente) Alfaro realizza, il terzo capitolo del Decameron che avrà un solo ulteriore seguito "numerato" (Decameron n. 4).

 

scena

L'ultimo Decameron - Le più belle donne del Boccaccio (1971): scena

 

Per così dire "apocrifi", fanno parte del ciclo vagamente ispirato dal Boccaccio (e comunque strutturati in segmenti tra cinque e sei episodi) i vari Decamerone proibito (aka Decamerone bis), Decameroticus, Decameron proibitissimo e Decameron '300.

 

scena

L'ultimo Decameron - Le più belle donne del Boccaccio (1971): scena

 

La sceneggiatura è opera di Luigi Russo, famoso più come regista di indimenticabili film erotici e comici degli Anni '70 (Morbosità, Una bella governante di colore, La nuora giovane e soprattutto La bella e la bestia) e questo è forse uno dei motivi che rende Decameron n. 3 (in lavorazione il titolo era Sette novelle del Decamerone) lievemente più interessante degli altri decamerotici.

 

scena

L'ultimo Decameron - Le più belle donne del Boccaccio (1971): scena

 

A rendere piacevole la visione è comunque il buon uso delle scenografie fatto da Alfaro e, soprattutto, un reparto attrici in grado di giustificare il sottotitolo "Le più belle donne del Boccaccio".

Debole e pretestuoso appare invece l'intermezzo con i due protagonisti narratori e testimoni del processo a madonna Filippa.

 

scena

L'ultimo Decameron - Le più belle donne del Boccaccio (1971): scena

 

Il film venne girato nel 1971 e quindi subì fortemente l'influenza del modello pasoliniano anche se poi distribuito verso la metà del 1972 e, in seconda riedizione, sul finire dello stesso anno con il titolo alternativo di L'ultimo Decameron.

L'incasso al botteghino si è rivelato decoroso al punto che la stessa casa di produzione (che ha avuto vita solo per questa doppia regia) ingaggia nuovamente Italo Alfaro per dare corso alla sua personale rilettura dei racconti di Canterbury con il già citato Canterbury proibito.

Purtroppo scadente, in questo caso, la colonna sonora che offre due "divertenti" stornelli applicati al secondo e terzo episodio eclissati da un infelice  (per non dire brutto) motivo dal titolo Tirin Tiron cantato dai Cugini di Campagna.

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