Regia di Vincenzo Marra vedi scheda film
Dopo la morte improvvisa del padre, Vincenzo (Pacilli) - che vive a Secondigliano con la madre e rischia lo sfratto - deve decidere del suo futuro. Dapprima tenta la strada della malavita, quindi si arruola nell'esercito, viene mandato in Kossovo (siamo nel 1999) dove contrae un cancro a causa dell'uranio impoverito.
L'opera seconda di Vincenzo Marra è segnata da una marcata impronta verista: la durissima parabola biografica del protagonista viene seguita con un linguaggio scarno e con accenti neorealisti, affidati a sguardi, ambienti e paesaggi degradati. Ma il film - che pure ha dalla sua un rigore inusitato e una notevole capacità di sospendere il giudizio - convoglia al proprio interno un eccesso di tematiche (la precarietà del lavoro, della casa e della salute, la guerra in Kosovo, il duro addestramento militare) mostrando ambizioni forse eccessive.
Premiato come miglior film della sezione "Orizzonti" alla 61ma mostra internazionale del cinema di Venezia (2004).
Nella colonna sonora compaiono i brani struggenti di Ketil Bjornstad e David Darling.
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