Regia di Vincenzo Marra vedi scheda film
Troppe disgrazie per un uomo solo, verrebbe da dire. Superata, però, questa prima obiezione, va detto che il film di Marra è gestito abbastanza bene. Le vicende raccontano di una vita vera, con i suoi stacchi e con i suoi strappi. Gli unici momenti felici di Vincenzo sembrano quelli che lo vedono girare in motorino per una città di Napoli che ha il sapore del vero e rifugge da qualsiasi stereotipo turistico e cinematografico della città buoncazzona che ci è stata ammannita fin troppe volte. (9 novembre 2007)
Vincenzo, giovane di Secondigliano, ha un lavoretto precario. In famiglia, il padre lavora duro, la madre fa la sarta in nero a casa, e la sorella è frustrata perché non riesce a trovare lavoro. All'improvviso il padre muore. Persa l'occupazione, Vincenzo tenta una rapina. Pentito, si arruola nell'esercito e, dopo avere salvato la madre che minacciava di lanciarsi dal balcone per evitare lo sfratto, va in Kosovo. Durante una licenza scopre che la sorella è incinta di un collega più anziano e sposato. Dopo avere tentato di vendicarsi sull'uomo, il nipotino è accettato e benvoluto, ma, all'improvviso, Vincenzo scopre di avere contratto il cancro per l'esposizione all'uranio impoverito.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta