Regia di Vincenzo Marra vedi scheda film
Ha vinto la sezione Orizzonti a Venezia, ed un cinema ritrovato e vero, con la scuola del nostro neorealismo, ma che ha saputo andare avanti e renderlo personale. La sua limpidezza, onestà, concretezza e semplicità colpisce in pieno il nostro sguardo, mai edulcorato da una passione evidente, ma che comunque riesce a prenderci come spettatori. I Vinti, come diceva Verga, rimangono schiavi del loro destino; una società che non permette di salvare i propri simili, ma spremerli fino a svuotarli, si può chiamare tale?
Io non ho visto il film di esordio, ma questo film mi sembra davvero notevole, e non esagera nella maledizione che avvolge il nostro protagonista, anzi diciamo pure che dimostra di sapersi muovere a livello di sceneggiatore e di regista, evitando proprio questo , malgrado la trama lo proponga e quindi a farci capire il significato vero del tema. Da ricordare il ruolo della madre, davvero fulminante nel suo dolore universale e senza consolazione. Un applauso alla direzione degli attori ed un insegnamento a quei registi che non sanno gestire i loro cast, qui poi parliamo di attori non professionisti e quindi e tutto dire.
Un giovane sa resistere alla tentazione facile di cadere nelle mani della malavita, ma la sua coraggiosa scelta di onesta non è ben ricompensata bene da una società triviale e violenta
Sensibile e bravo nello stare ai voleri di un regista che ce lo propone con un aprofessionalità ineccepibile
Bella regia, con una linea personale che ha saputo tenere conto dei grandi maestri italiani, ma che poi ha personalizzato in maniera eccellente. Lo aspettiamo ancora, ne abbiamo bisogno di talenti come questi
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