Regia di Charles Walters vedi scheda film
A New York un agente teatrale conteso da una folla di donne ospita provvisoriamente un amico provinciale che ha deciso di prendersi una pausa di riflessione lontano dalla moglie. Commediola innocua tipicamente anni ’50, con qualche bollicina che increspa appena la superficie piatta. Il seduttore fatuo trova una brava ragazza (senza peraltro aver fatto nulla per meritarsela), la finta cinica avviata allo zitellaggio trova un marito, la coppia in fase di stanca si riassesta: insomma, c’è l’ecumenica esaltazione della vita matrimoniale come l’unica concepibile. Non mi sembra ben definito il personaggio di Debbie Reynolds, nel senso che non è chiaro fino a che punto la sua ingenuità sia autentica: la Maggie McNamara di La vergine sotto il tetto o Tre soldi nella fontana, almeno, era apertamente una gatta morta. Sinatra si produce in un isolato numero musicale.
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