Regia di Charles Walters vedi scheda film
Io la definirei una finta commedia, cioè un film che ufficialmente è una commedia, che regala anche qualche risatina qua e là, ma che di fatto è serio e forse drammatico. Vi sono riflessioni non banali sull'amore, sul matrimonio, sulla vita dissipata, sulle ambizioni futili. Al di là di questo, il suo limite maggiore a me sembra essere proprio la regia di Charles Walters, che è piuttosto spenta e scolastica. Rende il film un po' piatto. L'aggravante è la buona sceneggiatura da cui parte, tratta dall'omonimo spettacolo teatrale di Broadway. Infatti i dialoghi sono buoni, i personaggi ben definiti, e devo aggiungere anche capaci gli attori. Si distinguono su tutti il solito bravo Sinatra e una pure brava Celeste Holm, nel ruolo di una donna che ha puntato tutto sui valori sbagliati (successo, denaro, alta società...) e ora si ritrova intristita e a rischio di restare zitella. Bello il suo monologo.
Walters altrove se la cava benino come regista di commedie, ma qui e in alcuni altri casi (ad es. Non mangiate le margherite) è come se avesse mangiato pesante o fosse svogliato. Peccato, perché così sciupa i buoni strumenti (attori, sceneggiatura...) di cui dispone.
Carine le canzoni.
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