Regia di Tinto Brass vedi scheda film
Fondamentalmente è questo il film di tutti i film (dell'ultima produzione) di Brass: al di là delle storie vere e proprie, al di là dei protagonisti e delle situazioni, questo è il vero cinema erotico amatoriale voyeuristico del regista veneto (d'adozione): episodi ordinari di quotidiana perversione, messi in scena con lo stratagemma del 'fermo posta'. La morale è sempre la stessa: meglio una flaccida casalinga tettona di Cuneo che una longilinea modella svedese, meglio il pelo sotto le ascelle che fa più 'vero' della odierna, esasperata ricerca estetica che estremizza i canoni della bellezza e della sensualità. Gli attori sono come sempre dilettanti, gli episodi ricolmi di culoni, tettone, falli di gomma ed amplessi voraci. La scena finale è l'unica degna di nota, con Brass che alimenta il mito di sè stesso brandendo minaccioso un gigantesco membro contro la sua segretaria sulle note del Flauto magico.
Tinto Brass mette in scena le storie e le fantasie che le sue 'ammiratrici' gli scrivono (tassativamente cestinate le lettere degli uomini): la turista a gambe aperte che si concede allo sguardo del voyeur, il marito che perde la moglie a poker, la moglie prostituta di nascosto al marito, i filmini casalinghi degli emuli del regista...
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