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La porta sul buio. Testimone oculare

Regia di Roberto Pariante, Dario Argento vedi scheda film

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La recensione su La porta sul buio. Testimone oculare

di mmciak
6 stelle

"Testimone oculare" diretto nel 1973
da Roberto Pariante,devo dire che
non mi è dispiaciuto.

La storia racconta che Roberta mentre sta guidando in
piena notte per una strada
di campagna,scorge una figura
femminile sbalzata fuori da un'auto.

Uscendo sconvolta da questa esaminandola
ha tutta l'apparenza di un cadavere
di donna assassinata,per alcuni fori di
proiettile dietro la schiena e sangue sull'asfalto.

Poi nell'ombra vede un ombra con la
pistola e comincia a correre verso la foresta
e trova un Bar che va dentro e
fa chiamare la polizia dal titolare.

Ma quando sopraggiungono gli agenti e la interrogano,
il corpo è scomparso senza lasciare traccia.

E allora cominciano a prenderla
per matta,meno il marito
che sembra che la capisce.

Il Medio metraggio è il quarto e ultimo
di una mini serie televisiva antologica
formata da quattro episodi
gialli/Thriller di circa un'ora,curati e prodotti da
Dario Argento e trasmessi
sulla prima rete della Rai nel 1973,
e questo è diretto da Roberto Pariante,suo aiuto regista,
che con un soggetto
scritto da lui e la sceneggiatura in collaborazione
con Luigi Cozzi,si
mette a disposizione di questa e realizza
un lavoro con tutti i canoni del "Thriller all'Italiana"
con inquadrature e dettagli tipici del regista Romano.

Però,proprio per questo,la leggenda narra che
Dario Argento questo episodio l'ha quasi diretto
tutto lui,infatti si può notare un
misterioso individuo in guanti neri,
che parla al telefono con
voce stridula,e in mezzo la colonna sonora
molto ritmata,che fa utilizzo
di piatti e percussioni musicata
dal mitico Giorgio Gaslini,e
il clima claustrofobico e di terrore
che trasmette in tutto il complesso.

Il regista come dice nella presentazione
si ispira a una storia
vera,e inizialmente ci porta in questa aria di mistero
che funziona,anche se
cade in qualche ingenuità narrativa,
ma azzecca appunto
l'atmosfera tipo Thriller/Noir che aleggia
fino alla fine,fino al sorprendente finale alla Aghata Cristhie.

Come protagonisti figurano una brava Marilù Tolo,
che fa una interpretazione più che altro di sguardi fino
all'epilogo finale che non ti aspetti,
poi nel ruolo dell'ispettore Glauco Onorato,
che indaga fino a che risolve il caso in modo casuale,
e figurano anche Riccardo Salvino e la splendida
Altea De Nicola.

In conclusione un buon Mediometraggio medio,
che ti coinvolge per l'atmosfera di terrore e mistero,
e gioca con i dubbi di Roberta e dell'Ispettore,
anche se cade in qualche ingenuità narrativa
e momenti di lentezza (forse queste scene le ha
girate proprio Pariente),ma che in alcune inquadrature
al dettaglio,come quelle della bocca e degli occhi,
oppure l'assassino dietro la porta che anticipano
"Profondo Rosso",e sono chiaramente dirette da
Argento e si riconosce "il vecchio stile" (che non c'è più),
e fa intravedere quello che è diventato fino agli anni
'80 cioè un geniale regista,che oggi purtroppo non c'è
più,ed è l'ombra di se stesso.

Il mio voto: 6,5.

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