Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Il diritto del più forte , di Rainer Werner Fassbinder (1975) ; Durata: 123 minuti
In questa pellicola il grande regista tedesco Fassbinder raggiunge la totale maturità artistica e l'assoluta padronanza del mezzo cinema , attraverso una narrazione melodrammatica su una storia omosessuale che caratterizza molte opere della vastissima produzione del cineasta. Seguiamo la vicenda di Franz Bieberkopf , ragazzetto alla ricerca della proprio identità che per puro caso vince alla lotteria 500.000 marchi , diventando benestante si innamora di Eugen , un piccolo industriale della media borghesia. Cinico , freddo , tagliente nei dialoghi e fortemente amaro nel finale , il regista senza inutile autocompiacimento e cercando di eliminare qualsiasi tipo di scandalo usa questo incipit per un'attenta visione e analisi della germania anni 70 alla ricerca di certezze e legata a illusioni grottesche e deformate del mondo , deformati come i corpi dei protagonisti che si piegano e si mostrano in maniera esplicita attraverso sequenze che sfiorano la pornografia. Nella pellicola possiamo ravvisare una forte critica al capitalismo e un elogio verso un certo tipo di liberalismo con elementi tardo marxisti che con l'ausilio del rapporto doppio tra il padrone e l'operaio permette di raggiungere questa interpretazione che scaturisce dalla poetica generale del regista tedesco , ma che a una visione più equilibrata si mostra nella sua più totale inadeguatezza nei confronti del mondo attuale rendendo il tutto scaduto. Nonostante questo indubbio problema morale , il film rappresenta insieme a molti altri elementi una feroce critica al mondo borghese visto dalla parte politica e non sociale , il sentimento scaturito dalla coppia omosessuale sfocia in qualcosa di crudele e drammatico , senza speranza alcuna e smontando tutti gli stereotipi di buonisti del melodramma.
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