Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Il film è da annoverare tra le opere importanti di Fassbinder, ma probabilmente non un capolavoro (a mio parere risultano migliori Il matrimonio di Maria Braun o Effi Briest). Efficacemente realista nel mostrare la condizione omosessuale (in maniera decisamente meno stilizzata rispetto a Le lacrime amare di Petra von Kant), giustamente pessimista soprattutto nel finale, piuttosto crudo ma perfettamente logico e coerente, e molto ben interpretato da tutto il cast, in cui si distinguono lo stesso Fassbinder nei panni del protagonista "Fox, la testa parlante" e, fra i comprimari, l'indimenticato Karl-Heinz Boehm (protagonista di L'occhio che uccide di Michael Powell). Tuttavia, nonostante la precisione nella descrizione dei rapporti di classe improntati allo sfruttamento, ho trovato qualcosa di troppo dimostrativo in questa parabola sulla "vampirizzazione" di un proletario da parte di un borghese, una rappresentazione un pò schematica delle parti in causa, come in certe opere dove si tende a demonizzare a senso unico la borghesia (e indubbiamente questo era un tema ricorrente negli anni successivi al '68). Nel complesso, comunque, un film da vedere anche per avere un'immagine molto più attendibile di quanto si veda di solito della condizione omosessuale.
VOTO 8
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