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I fichissimi

Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film

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La recensione su I fichissimi

di Furetto60
4 stelle

Commedia all'insegna del trash. Regala comunque qualche briciola di buonumore. Abbatantuono "strepitoso"

Milano,nei famosi anni ottanta, quelli “da bere” per intenderci, Romeo,meccanico che sogna di possedere grandi auto,alias Jerry Calà, milanese doc e Felice, Abbatantuono vecchia maniera, “terrunciello”immigrato pugliese,che fa le consegne per un fruttivendolo a bordo di un ape, ma che ormai si sente "integrato" sono a capo di due scalcinate gang rivali,che si sbeffeggiano e si azzuffano al minimo pretesto. Il caso vuole che Romeo incontri Giulietta,cassiera in un bar senza sapere che questa è la sorella del rivale. Quando lo scopre, a una festa mascherata succede il patatatrack, come da copione scespiriano, per i due giovani innamorati,amarsi diventa un problema. Felice prova a metter loro i bastoni tra le ruote, in ogni modo. Un giorno Romeo, per stupido esibizionismo guida e distrugge l’auto di un avvocato cliente dell’officina, dove presta servizio, per far fronte alle spese, disperato, tenta una maldestra rapina ad un banco di pegni, ma finisce in galera. Nel frattempo Giulietta spinta dal fratello, si promette ad un altro, l’insignificante proprietario del bar. Ma proprio il giorno del matrimonio organizzato all’uopo da Felice, Romeo grazie agli strepitosi espedienti dialettici, di un principe del foro, proprio il cliente dell’officina,al quale ha sfasciato l’auto, riesce ad essere assolto, esce dal carcere e corre in chiesa a rapire Giulietta. Seguono inseguimenti e scontri, fino a quando Romeo “compromettendo” ma solo apparentemente, la sua Giulietta,non può fare a meno di sposarla come vuole la tradizione meridionale, perlomeno quella che risale a mezzo secolo fa. Rivisitazione in chiave moderna e farsesca della nota vicenda. Commedia nel segno del “trash”, è stata rivalutata nel tempo fino a divenire un “cult” nel suo genere. Carlo Vanzina, che purtroppo da poco ci ha lasciato, era una persona seria, un regista rispettoso, un uomo simpatico e di grande umanità. Ciò premesso però, personalmente, non amo il suo cinema. Questo lavoro cinematografico che risale al 1981,firmato proprio dai due fratelli Vanzina è perfettamente in linea con il loro stile. Eccessivo, smodato, sguaiato, molto sopra le righe. Ciononostante regala qualche briciola di buonumore, soprattutto grazie ad Abbatantuono che era ed è un gigante della scena, qui ancora alle prese con il suo personaggio più celebre, quello che lo ha lanciato,” il terrunciello milanese” geniale invenzione in cui il nostro inventò un linguaggio unico e divertentissimo, ricco di iperbole e di nonsense verbali, con un accento “orecchiabile“che entrò all’epoca, immediatamente, nel gergo giovanile. Frase “cult”:” Ridi, ridi,che tanto la mamma ha fatto l’ entreneuse”

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