Regia di Sam Raimi vedi scheda film
Il secondo film della saga di Spider-man è quello che ha ricevuto le critiche più positive, soprattutto in America (anche da testate prestigiose come il New York Times), tanto che alcuni sono arrivati a definirlo "il miglior film tratto dai fumetti dei super-eroi della storia del cinema". Le aspettative, dunque, erano alte, ma personalmente non ho trovato un grande passo in avanti rispetto al primo film: è cinema d'intrattenimento di buon livello, ma ripete schemi piuttosto consolidati, soprattutto nella definizione del cattivo e della sua "mutazione" (anche se il Dottor Octopus è personaggio più interessante rispetto al Green Goblin) e nel conflitto psicologico dell'eroe fra l'aspirazione alla normalità e la necessità di seguire la propria missione. Spesso seducente a livello spettacolare, e comunque più intelligente rispetto ad altri blockbuster inutilmente fracassoni, ha al passivo qualche ripetizione di troppo nei combattimenti fra il supereroe mascherato e i suoi antagonisti e qualche tocco di regia non sempre azzeccato (banale il simbolismo degli occhiali da secchione che Peter Parker indossa quando smette di essere Spider-Man, e che getta per terra distruggendone i vetri quando torna ad essere il ragno volante). Le notazioni ironiche funzionano quasi sempre, tranne in qualche scena dallo humour troppo paradossale come quella dell'ascensore. Tobey Maguire e Kirsten Dunst ancora in buona forma, ma nel cast il migliore è certamente Alfred Molina.
voto 7/10
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