Regia di Bruno Bozzetto vedi scheda film
Bozzetto avverte subito (tramite il presentatore, Maurizio Micheli): questo film segue la scia di Fantasia, di Walt Disney, anche se non ha alcuna intenzione di scimmiottarlo o plagiarlo. Ed è vero: perchè la componente ironica/comica della storia - sia nella parte animata che nella parte 'in carne e ossa' - scritta dal regista, da Maurizio Nichetti e da Guido Manuli è quasi del tutto sconosciuta al capolavoro americano e anche perchè lo stile fumettistico dell'italiano è piuttosto differente da quello del pluripremiato collega d'oltreoceano. E se gli sketch a cartoni animati sono divertenti, commoventi, bizzarri, la parte 'dal vero' non è assolutamente da meno: oltre ai due attori citati - entrambi al primo ruolo di un certo rilievo al cinema, entrambi con un ottimo futuro davanti - c'è anche una simpatica orchestra di vecchiette dirette da Nestor Garay. E le musiche sono selezionate fra Sibelius, Stravinsky, Vivaldi, Debussy, Ravel e altri compositori di prim'ordine: c'è il ritmo, c'è l'emozione, c'è la colonna sonora, ci sono gli interpreti. Per tutti questi motivi, pur essendo 'solo un film a episodi', Allegro non troppo può dirsi opera sincera e sinceramente riuscita; Bozzetto d'altronde era noto ormai da molto tempo e aveva già realizzato una lunga serie di cortometraggi (e qualche lungometraggio), soprattutto con protagonista l'indimenticabile signor Rossi. 7/10.
Un regista vuole girare un film di animazione ispirato ad alcuni brani di musica classica. Qualcuno lo avverte: lo ha già fatto un certo Disney (Fantasia). Ma lui prosegue lo stesso, assistito da un presentatore sgangherato e da un'orchestra di arzille vecchiette.
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