Regia di Franz Antel vedi scheda film
Innanzitutto c'è un cast praticamente anonimo, nel quale svettano nomi come quelli di Jacques Herlin (che ha avuto qualche ruolo secondario anche nel cinema italiano, con P.F. Campanile, Indovina, Capitani, Tessari e che compare anche in Yankee, uno strambo western del primo Brass), di Pascale Petit (specialista nel recitare svestita, e qui può dare discreta prova delle sue attitudini 'artistiche') e Terry Torday, che a dire il vero non è ricordata se non per avere interpretato la protagonista in questa pellicola e nei suoi ben cinque (!) sequel. La trama è di una piattezza e di una banalità che conciliano semplicemente il sonno, salvo ridestarsi - quantomeno gli spettatori maschili - di tanto in tanto per qualche fondoschiena esibito comunque con la dovuta parsimonia (siamo nel 1967 ed è già eccessivo questo sfoggio); la sceneggiatura è di Kurt Nachmann e l'unica trovatina degna di nota è il calare della didascalia censoria ogni volta che la scena si fa eccessivamente 'bollente' (ad ogni modo, come si è detto, ben poca roba rispetto a quanto si vedrà a partire dagli anni immediatamente successivi). Cosa abbia spinto il pubblico a frequentare in massa i cinema in cui veniva proiettata questa pellicola, rimane un mistero; sta di fatto però che il successo fu tale da portare, oltre all'esagerato numero di seguiti, anche alla distribuzione internazionale del film (prodotto in Austria, ma con cast francese); il regista si firma François Legrand, ma è uno pseudonimo utilizzato dal navigato Franz Antel, austriaco che proveniva essenzialmente dalla commedia e che in questi anni svoltò definitivamente verso il cinema 'pruriginoso'. C'è anche un po' d'Italia: montaggio di Enzo Micarelli, musiche di Gianni Ferrio. 1,5/10.
Un colpo di stato francese in Westfalia viene sventato da un gruppo di giovani aiutati dalla bella Susanna, ereditiera di una bettola in cui i personaggi si ritrovano.
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