Regia di Tinto Brass vedi scheda film
Uno dei più intriganti erotici italiani diretto da un Brass in stato di grazia, che ha saputo per l'occasione mescolare influenze eterogenee (in particolare fumetto e musica). Semplicemente fantastica, inoltre, Claudia Koll.
La bellissima Claudia Koll -prima d'esser assalita da "vocazione mistico/religiosa"- presta "il fianco" a Tinto Brass, che la vuole nel ruolo della disinibita, maliziosa e malandrina scultrice Diana, habituè dello pseudo-tradimento impegnata (con divertito piacere) a sollecitare la tensione (erotica) dell'amante Paolo, raccontandogli esperienze "anali" di cui favoleggia sino a quando, chiamata in quel di Venezia per questioni ereditarie, non metterà in pratica. Opera al limite dell'hard con una serie di situazioni volutamente retoriche, dialoghi fumettistici, nonché musiche accattivanti.
Dall'erotismo alla castità
iter anticonvenzionale di una bellissima attrice
Nasce come Claudia Colacione il 17 maggio del 1965 a Roma. Debutta come attrice, utilizzando il nome d'arte di Claudia Koll (Koll è ispirato dal reale cognome), proprio con Tinto Brass: è il 1992 e il film s'intitola Così fan tutte. Si tratta dell'ennesimo erotico girato dal regista milanese, ormai orientato - grazie al rilassamento della censura - a realizzare pellicole quasi al confine con l'hard, mai puramente affrontato per via di membri maschili posticci, dei quali v'è traccia anche nel film in questione. Così fan tutte è accentrato verso la perfezione di un fisico femminile, aggraziato e avvantaggiato da un viso con tratti remissivi; la Koll troneggia sulla locandina del film, ripresa di spalle: alludendo chiaramente al "succo" della pellicola, incentrata a mettere in rilievo atti (prima solo fantasticati, poi messi in pratica) di sesso non convenzionale. La bella Claudia diventa più che famosa, ma - immediatamente - abbandona la scena dello scandalo (la sua presenza in pellicole erotiche si limita a questo solo titolo brassiano). La Koll alterna quindi cinema a televisione: partecipa, infatti a fiction televisive tipo Linda e il brigadiere, Valeria medico Legale e Amiche e non disdegna apparizioni di certa importanza come valletta (al fianco di Baudo e coadiuvata da Anna Falchi) nella manifestazione del celebre Festival di Sanremo (1995). Sempre nel 1995 è presente sul set della commedia brillante Uomini sull'orlo di una crisi di nervi, diretta da Alessandro Capone, singolare regista che debutta con un horror girato nel 1989: Streghe, mentre in precedenza aveva collaborato - come sceneggiatore - al fiacco Thrauma (1980, Gianni Martucci), all'erotico La Bonne (1986, di Samperi) e al Venerdì 13 italiano, diretto nel 1987 da Ruggero Deodato (Camping del Terrore).
Con il passaggio del millennio le apparizioni dell'attrice si fanno sempre più sporadiche, sino a quando ricompare - a sorpresa - nella fiction televisiva dal sapore religioso (esattamente antitetica al debutto): Maria Goretti, diretta nel 2003 da Giulio Base. Si inizia a parlare di conversione: la stessa Koll dichiara d'esser stata lettrice - nell'infanzia - della mistica carmelitana Teresa di Lisieux. Nel frattempo Claudia profonde tempo e solidarietà verso i meno abbienti, partecipando attivamente con associazioni di volontariato, attive nelle sfortunate zone del "Terzo Mondo". La rivedremo poi nelle vesti di una religiosa sia in una fiction televisiva (San Pietro, 2005), che nel documentario Isabella de Rosis (2011).
Opera buffa: quella di Mozart!
Il titolo potrebbe apparire un tantino volgare: invece, per l'ennesima volta, dimostra come Brass sia autore dotato di estrema cultura. Quando è stato concepito questo film, infatti, correva la ricorrenza (bicentenaria) di Mozart e della sua Opera buffa, dalla quale, appunto, mutua Così fan tutte.
Influenze del fumetto sul film
All'epoca della realizzazione di Così fan tutte, Tinto Brass intervenne su alcune riviste a fumetti per adulti dichiarandosi estimatore dell'erotismo a vignette. Se le influenze di un noto disegnatore sono ben evidenti nelle ultime pellicole (Fallo! ma, ancor di più, Monamour) ci sono, nel film in questione, diverse scene che sembrano essere state "suggerite" dalla matita di Milo Manara. Una, particolarmente audace (di cui non facciamo menzione) è la ripresa (da tergo) della protagonista, ritratta seduta e con gli attribuiti posteriori bene a vista: tipologia di posa molto sfruttata nei fumetti di Manara.
Parola di Tinto
"La fedeltà è contronatura, lo è sempre stata per gli uomini ma c'erano difficoltà ad ammetterlo per le donne. In realtà la fedeltà credo che risalga, come legge di codice religioso, alla religione ebraica, quando era necessario accertarsi della paternità del seme, ma oggi, con i metodi anticoncezionali, questo problema è scomparso, quindi ne è scomparsa anche la conseguenza, la necessità della fedeltà della donna." (Fonte: Amarcord n. 8/9 - maggio/agosto 1997)
Recensione di Così fan tutte, pubblicata anche su Il davinotti.
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