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Man on Fire

Regia di Tony Scott vedi scheda film

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La recensione su Man on Fire

di passo8mmridotto
6 stelle

146 minuti per raccontare una storia vera, il rapimento a scopo di estorsione di Lupita "Pita" Ramos, unica figlia di una coppia benestante, Samuel Ramos e Lisa Ramos, che alla fine si rivelerà una messa in scena dai risvolti drammatici e tragici.

Raccontare per filo e per segno questo film di Tony Scott, occuperebbe ben più tempo dei 146 minuti della durata del film stesso, tanti sono i risvolti e i colpi di scena che non danno tregua, nonostante la partenza leggermente lenta dei primi dieci minuti.

Quindi, chi non l'ha visto e intende vederlo, dovrà armarsi di pazienza e "goderselo" fino in fondo, perchè il colpo di scena stà proprio negli ultimi minuti.

Mi limiterò a "criticare", è proprio il caso di dirlo, sia la regia di Tony Scott, che si fa sfuggire di mano la miriade di interpreti che si avvicendano nel film, attori famosi, costretti in ruoli secondari, vista la loro caratura, che a loro volta recitano male, perchè non totalmente coinvolti.

 

Denzel Washington, nel ruolo di Creasy, improvvisata guardia del corpo di una bambina, Lupita "Pita" Ramos, dedito all'alcol e ossessionato da incubi per il suo passato di feroce mercenario, più di una volta eccede in espressioni da ebete, sono istanti, ma non possono sfuggire ad un attento spettatore, che ormai da lui si aspetta la perfezione.

Le sue più belle espressioni si possono vedere tra gli sguardi con la mamma di Lupita, Lisa Ramos (Radha Mitchell), anche se resta in sospeso il loro significato. Visto così, parrebbe una tacita intesa di attrazione sessuale, altrimenti non avrebbe senso ripetere alcune volte quei primi piani tanto espliciti.

Christopher Walken è Paul Raybum, amico di stragi di Creasy. La sua presenza nel film può essere giustificata soltanto dal bisogno di avere una parte a tutti i costi, per meri motivi economici.

Mickey Rourke è l'avvocato Jordan Kalfus, nella peggiore interpretazione della sua carriera. E anche quì non si capisce come abbia potuto accettare una parte tanto insignificante.

Marc Anthony è Samuel Ramos, papà di Lupita. Meglio non commentare.

Giancarlo Giannini, nella parte di Miguel Manzano, è perfettamente a suo agio, il film se lo interpreta da solo, non ci sarebbe stato  bisogno del regista.

Un folto manipolo di caratteristi e di comparse danno vita a azioni movimentate e a scene piuttosto cruente con molto sangue,

per arrivare alla tanto sospirata fine di un incubo.  

 

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