Regia di Shane Meadows vedi scheda film
Dopo aver visto i suoi primi lavori al Torino Cinema Giovani del 1997, tra diversi addetti ai lavori c’era la sensazione che quel giovane regista di Nottingham potesse diventare l’erede di Mike Leigh e Ken Loach. A distanza di anni quella previsione non si è ancora avverata e Meadows è sempre attaccato fortemente a Nottingham, alle storie di quel proletariato sfigato e dolente che ogni tanto riesce anche a sorridere di se stesso, ma l’impressione è che ancora non sia riuscito a fare quel salto di qualità che si attendeva da lui. C’era una volta in Inghilterra è un film altalenante nei suoi esiti; la mano del regista si sente felice di ritrarre personaggi che conosce alla perfezione ma cede nel momento in cui cerca di allargare l’orizzonte giocando a fare il western o ironizzando sulla televisione e sugli effetti devastanti dei reality show. Il cast è decisamente ottimo ma Meadows indulge nel ritrarre dei personaggi che spesso vanno oltre le righe e il “duello” rusticano per la conquista dell’anonima e infantile Shirley tra Jimmy, l’ex marito violento che torna dopo averla vista in Tv, e Dek il suo nuovo compagno imbranato, interpretati rispettivamente da Robert Carlyle e Rhys Ifans, si trasforma in una sorta di comica. Meglio nei personaggi di contorno, come la vulcanica Kathy Burke che interpreta la sorella di Jimmy o l’esordiente Finn Atkins, la dolce e volitiva figlia di Shirley che in realtà si trova a crescere troppo in fretta.
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