A Yalta, il giovane custode della casa-museo di Cechov si imbatte in un anziano e misterioso individuo proveniente dall'Aldilà e reincarnato contemporaneamente in più persone...
Note
Scarno, dilatato, caratterizzato da sparuti dialoghi e dall'uso di obiettivi che "deformano" le prospettive in senso espressionista.
Voto 4. Stilisticamente consapevole, criptico, denso di ombre e sfumature, il film ha il valore di una pura esercitazione ed è deliberatamente incompatibile con qualsiasi concetto di “pubblico”. Insostenibile.
La pietra è un oggetto freddo, scuro, duro, inscalfibile, ruvido magari, su cui non può crescere vita. Un’espressione naturale della morte, della sua presenza-assenza. Nella casa-museo di Cechov tutte le pareti, tutti gli oggetti, e anche le persone, sembrano di pietra. Le scelte cromatiche di Sokurov non sono casuali, il bianco e nero appiattisce un’immagine… leggi tutto
Sokurov citando apertamente uno dei suo maestri letterari (Cechov) compone uno dei suoi film più sofferti, inclassificabili. Il tema del ritorno, del passato è una costante nel suo cinema della memoria, tuttavia in Kamen’ (Pietra) il «fantasma» è raffigurato come un poliforme miscuglio di volti, corpi, esperienze contenute in un’unica persona (e quindi in un unico attore). La morte non… leggi tutto
...Ma è inutile cercare le parole La pietra antica non emette suono O parla come il mondo e come il sole Parole troppo grandi per un uomo...
Francesco Guccini -…
La pietra è un oggetto freddo, scuro, duro, inscalfibile, ruvido magari, su cui non può crescere vita. Un’espressione naturale della morte, della sua presenza-assenza. Nella casa-museo di Cechov tutte le pareti, tutti gli oggetti, e anche le persone, sembrano di pietra. Le scelte cromatiche di Sokurov non sono casuali, il bianco e nero appiattisce un’immagine…
Mah,dunque,Film assolutamente non facile ne' da capire e neanche sotto l'aspetto della recensione :Pellicola totalmente in b/n che rimanda a Films anni '30,uso quasi estremizzato (ma fascinoso) d'ombre e riflessi (proprio come da "fantasma" nella stessa Trama letta precedentemente per capire qualcosa di quello che si sta' vedendo ...),una Storia che risulta difficile da apprendere e tetra/triste…
Sokurov citando apertamente uno dei suo maestri letterari (Cechov) compone uno dei suoi film più sofferti, inclassificabili. Il tema del ritorno, del passato è una costante nel suo cinema della memoria, tuttavia in Kamen’ (Pietra) il «fantasma» è raffigurato come un poliforme miscuglio di volti, corpi, esperienze contenute in un’unica persona (e quindi in un unico attore). La morte non…
Atmosfere che ricordano Welles per le sue inquadrature e per l'uso della luce; questo film ha un ritmo lentissimo, ci sono pochi e sempre leggeri movimenti di macchina e qualche segno di surrealtà (l'uccello che se ne va in giro libero dappertutto) mentre la recitazione è molto intensa e fonda le sue basi nel teatro. Film denso e significativo ma la sua immensa lentezza lo rende pesante e…
un film silenzioso, popolato da ombre e sagome, da rumori, versi. l'occhio dello spettatore si deve confrontare con le distorsioni della visione di Sokurov che lo immergono in mondi lontanissimi e oscuri, sconosciuti, che ipnotizzano, affascinano. pochi dialoghi, dilatatissime inquadrature fisse, riflessive: inevitabile è immergersi nelle creazioni atmosferiche del regista e lasciarsi, come i…
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Commenti (2) vedi tutti
Sovrastimato,pretenzioso,pretestuoso,autoreferenziale e inutile.
commento di old boyVoto 4. Stilisticamente consapevole, criptico, denso di ombre e sfumature, il film ha il valore di una pura esercitazione ed è deliberatamente incompatibile con qualsiasi concetto di “pubblico”. Insostenibile.
commento di PP