Regia di Todd Solondz vedi scheda film
a quelli di raisat ci faccio costruire una cattedrale come ex voto. palindromi di todd solondz. l'ultimo film di solondz ad arrivare in questa terra arida nemmeno bagnata dalle lacrime, fu lo strepitoso happiness. storytelling neanche a parlarne. questo fottuto films mi ha fatto venire gli incubi. neanche fosse la versione moderna di freaks. ellen barkin da ex figona e desaparecida è tornata nello splendore dell'originale per questa mostruosa madre middle-class molto ma molto media nionda col caschetto e con le labbra rifatte, che la mammina cara della faye dunaway le fa un baffo. aviva adora i bambini e ne vuole uno e poi tanti altri. ma quando rimane incinta giovanissima la madre cerca sulle prime di farla ragionare arrivando a dirle nelle lacrime più sincere che adesso come adesso un figlio(allo stadio embrionale in cui è)è quasi come un tumore!!!! può una madre dire una cosa del genere alla figlia, unica filia!, che dice di adorare. comunque il figlio non può averlo e dovrà abortire e abortirà dallo stesso dottore che ha fatto abortire lei dal suo secondo indesiderato figlio. peccato che il suo giovane utero non abbia sopportato il trattamento e aviva non potrà mai più avere figli. così aviva scappa e cerca qualcuno con cui avere figli. trova il padre ideale in un diseredato come lei, che fa il camionista, che se la scopa nella stanza di un motel e poi scappa di soppiatto al mattino. finisce in un casa di mama sunshine, una coppia che accoglie e raccoglie ragazzi con problemi vari e organizza spettacoli danzerecci in chiesa anti-abortisti. nello scantinato della casa invece in nome dello stesso signore che pregano con tanto ardimento, si organizza l'assassinio del dottore abortista che ha rovinato aviva. tra l'altro aviva la stessa sera che scopre questo complotto, scopre che hanno scoperto che è fuggita di casa, che è una puttana e che il tizio che dovrà far fuori il dottore è quel camionista di cui lei si è innamorata. è l'america dei sobborghi residenziali, delle strade più o meno blu a fianco delle enormi e interminabili interstates. il dottore viene ucciso ma muore per sbaglio anche uno dei suoi figli, sparato in testa. alla fine assediati, il camionista esce dalla stanza fucile in mano e si fa falcidiare dai colpi di pistola. aviva torna a casa, dalla madre mostro super-abbronzata, bionda col caschetto e labbra rifatte al botox e in lacrime le dice che d'ora in poi sarà una madre migliore. alla sua festa di ben tornata c'è anche il ragazzo che viene accusato di aver violentato la sorellina piccola, ma aviva gli crede, perchè i pedofili amano i bambini e a lui sono indifferenti. un'umanità così desolante, indolente, indifferente, così anonima, di cui non ci si accorge per via della bruttezza, del troppo grasso, così normale...... aviva cambia di attrice che la interpreta in pratica in ogni scena, a quanto pare come un palindromo, non importa che faccia, colore e stazza abbia, da qualsiasi parte la prendi è sempre la stessa ragazzina anonima che la madre dice di adorare ma che non può fare quello che vuole. alla fine si ritrova col primo ragazzino col quale aveva cincischiato nel letto e rifanno sesso, ma lui viene troppo presto. è spiaciuto. ma aviva sente che almeno un pò di sperma le è entrato dentro e sente che adesso diventerà davvero mamma, annunciandolo con il sorriso paffuto della bella bambina di colore che aveva aperto questa fiera degli orrori.
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