Regia di Marziyeh Meshkini vedi scheda film
L'ennesima furbata del clan Makhmalbaf.
La formula ormai è sempre la stessa: un componente della Premiata Ditta Makhmalbaf se ne va in Afghanistan, filma un pò di diseredati, ci mette qualche citazione ed il gioco è fatto, con ottimi incassi.
In realtà, forse, è lo stesso cinema iraniano che, dopo momenti esaltanti che hanno incantato il pubblico occidentale, è entrato in un tunnel che pare senza uscita, fatto di nepotismo (nel film anche il fotografo di scena pare essere del "clan"!), mancanza di contenuti, pruriginose citazioni.
E non poteva essere diversamente in una società, quella iraniana ma anche gran parte di quella araba, in cui i migliori registi si sono arricchiti senza aver il coraggio di intraprendere un'analisi critica dei loro sistemi e della loro società.
Il clan! Per il prossimo film riesumeranno il nonno. Si meritano il paese in cui vivono.
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