Regia di Gero Zambuto vedi scheda film
Totò è un uomo che vive di espedienti, dorme da abusivo in una casa diroccata, 'pesca' cibo dalle abitazioni di chi sta meglio di lui ma è una persona dal cuore d'oro: quando, durante il suo girovagare, incontra una bambina maltrattata da un adulto, la prende a vivere con lui e, per mantenere lui e la piccola, trova, in modo rocambolesco, una serie di lavori.
'Fermo con le mani' è l'esordio sul grande schermo di Totò che, già nell'incipit all'interno della suddetta casa, dimostra già tutte le sue funamboliche capacità di utilizzo del corpo e della mimica facciale e, nell'arco narrativo, espone alcuni suoi proverbiali giochi di parole e nonsense, ma sul piano della scrittura, il film è molto debole, in quanto è palesemente una versione raffazzonata de 'Il monello' di Charlie Chaplin e la regia di Gero Zambuto, qui al suo ultimo lungometraggio, non aiuta certo l'attore napoletano, dato che ci sono grandi incertezze narrative e una palese incapacità nel dirigere le gag e valorizzare così la bravura del protagonista.
'Fermo con le mani' rimane quindi un film la cui importanza va oltre le sue qualità intrinseche, piuttosto scarse, e risiede appunto nell'atto di nascita di una carriera al cinema di un artista unico.
Voto: 5,5.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta