Assunto in un istituto di bellezza, il vagabondo Totò si traveste da donna per sostituire la massaggiatrice momentaneamente assente. Si dedica così alla cura di una cliente che però lo smaschera. Lo scandalo che segue lo porta ad accordarsi con l'amico della signora da cui Totò, dietro compenso, si farà schiaffeggiare in un locale pubblico. Ma i due finiscono in questura dove Totò scopre di essere ricercato... in quanto erede di un cospicuo patrimonio.
Note
Il primo film del Principe paga pegno alla sua verve di comico teatrale. Cinematograficamente non è un granché, ma le gag di Totò e la sua mimica sono già quelle.
Non è un capolavoro ma ha un valore "storico" quale debutto al cinema di un attore di gran successo a teatro che in seguito sarà "numero uno" (non per i critici) anche sullo schermo: TOTÒ. Fu l'ultima regia di Gero Zambuto; soggetto e sceneggiatura di Guglielmo Giannini che nel '44 si diede all'(anti)politica con Il "Fronte dell'Uomo Qualunque".
L'opera prima di Totò purtroppo non è granchè, tranne qualche buffo duetto. Rimane soltanto la sua grande presenza e la sua eccelsa gestualità che dimostra già il grande attore che egli era.
Primo film del principe della risate che sorregge sulle sue spalle l'intero film,di per sè piuttosto mediocre ma che grazie alla mimica impareggiabile e alla sua verve incontenibile si risolleva.
Totò è un uomo che vive di espedienti, dorme da abusivo in una casa diroccata, 'pesca' cibo dalle abitazioni di chi sta meglio di lui ma è una persona dal cuore d'oro: quando, durante il suo girovagare, incontra una bambina maltrattata da un adulto, la prende a vivere con lui e, per mantenere lui e la piccola, trova, in modo rocambolesco, una serie di lavori.
'Fermo con le… leggi tutto
è il primo grande film di totò con una comicità diversa dalle pellicole future del grande attore napoletano: i primi minuti del film sembrano quasi un esempio di comicità appartenente al cinema muto (quasi chapliniano). La sequenza iniziale di totò che si alza ecc... sarà ripresa nel film I TRE LADRI del 1954, sempre col mitico totò leggi tutto
All'età di trentanove anni, dopo tanti successi teatrali, Totò compie il suo esordio al cinema. E' il primo di novantasette film che interpreterà, rimanendo tuttora il miglior comico che l'Italia abbia mai avuto (ed anche un grande attore ovviamente), dimostrando un talento che, talvolta, ha davvero del mitico e del sovrannaturale. Un comico che ancora oggi è… leggi tutto
Siamo intorno all’inizio del 1937 e mentre passeggiava per Roma, il regista Gero Zambuto nota al caffè Totò (che già aveva fatto teatro) e lo ingaggio per il suo nuovo film: Fermo con le mani! Il primo film del grande Totò.
Questo film è finito nel dimenticatoio, ecco perché lo inserisco nella categoria cinema invisibile
Un vagabondo…
Totò è un uomo che vive di espedienti, dorme da abusivo in una casa diroccata, 'pesca' cibo dalle abitazioni di chi sta meglio di lui ma è una persona dal cuore d'oro: quando, durante il suo girovagare, incontra una bambina maltrattata da un adulto, la prende a vivere con lui e, per mantenere lui e la piccola, trova, in modo rocambolesco, una serie di lavori.
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Avevo solo sei anni nel 1948 e nel breve percorso tra casa e scuola (seconda elementare) ricordo che ad un certo punto apparvero una miriade di manifesti. Due di essi mi rimasero impressi: uno che invitava…
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..."bezzecole", "quisqui(g)lie", "pinzellacchere"...così come nella scena della improvvisata direzione d'orchestra, c'è tutta l'arte del "principe"; arte che aveva affinato fin da giovanissimo nel teatro di varietà e che trasferisce in questa prima opera cinematografica che non è certo il massimo ma che si ricorda come esordio di una lunghissima e brillante carriera. Una curiosità: il…
Quest'inverno non ci lascia in pace. Anzi, anche l'autunno c'entra nella cerchia delle cosiddette "Mani Screpolate". La pelle comincia a raggrinzirsi come quella di persone anziane, piccole ferite fanno sgorgare…
Viene ricordato come l'esordio al cinema di Totò ed è francamente impossibile ricordarlo per qualcos'altro. La storia è leggerina e si basa su gag non molto originali e sulle movenze del comico, già piuttosto noto ed affermato a teatro. Interessante come 'documento storico' e curioso nel proporre un Totò nemmeno quarantenne (e una Tina Pica ancora sulla…
"Fermo con le mani!" diretto nel 1937 da Gero Zambuto,
devo dire che non mi è dispiaciuto.
La storia tratta che il vagabondo Totò è assunto
in un istituto di bellezza e si traveste da donna
per sostituire la massaggiatrice momentaneamente assente.
Allora comincia a dedicarsi alla cura di una cliente
che però lo scopre e fa scoppiare uno scandalo.
Però questo che segue lo porta…
INGENUO. ma sincero questo esordio di toto al cinema, chiaro che fece di gran lunga di meglio in seguito e che qui la comicità per cui lo conosciamo è ancora in embrione però la gag in cui dirige l'orchestra vale la visione di tutto il film. una curiosità: nel film anche uno dei primi (velati) topless cinematografici regalatoci (per un paio di secondi) dalla protagonista nella scena del…
è il primo grande film di totò con una comicità diversa dalle pellicole future del grande attore napoletano: i primi minuti del film sembrano quasi un esempio di comicità appartenente al cinema muto (quasi chapliniano). La sequenza iniziale di totò che si alza ecc... sarà ripresa nel film I TRE LADRI del 1954, sempre col mitico totò
L'esordio di Totò è fiacchetto e sciapito, un cinema povero e senza pretese (in antitesi con quello lussureggiante-casareccio dei telefoni bianchi), nel quale mostra, per la prima volta la sua maschera e la sua inconfondibile mimica su un grande schermo. Appare anche una già brontolona Tina Pica. Da considerare su un piano puramente storico.
Esordio fortemente teatrale per un Toto' gia' strepitoso.La sua mobile faccia e la sua mimica incredibile lasciano il segno anche in un film dalla sceneggiatura appena accettabile.
Una specie di monello nostrano.
Totò fa un po' lo Charlot italiano
Primo film del grande Totò datato 1937
Sceneggiato dal futuro ideatore dell'Uomo qualunque Guglielmo Giannini
e diretto da Gero Zambuto(padre del doppiatore di Stanlio)
Musiche di Umberto Mancini
La trama
una specie di monello nostrano
La colonna sonora
discreta in stile anni trenta
Cosa cambierei
più…
IL SESSO CONCEDE ALLA FOLLIA IL SUO TRANSITO IL SUO PASSAGGIO, IL SUO GUADO. SESSO NON è GODIMENTO DEI CORPI, E' MOLTO DI PIU', E' L'INTERPRETE TRA LA RAGIONE CHE L'UOMO HA COSTRUITO E LA FOLLIA CHE ANCORA LO ABITA.
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Commenti (7) vedi tutti
Non è un capolavoro ma ha un valore "storico" quale debutto al cinema di un attore di gran successo a teatro che in seguito sarà "numero uno" (non per i critici) anche sullo schermo: TOTÒ. Fu l'ultima regia di Gero Zambuto; soggetto e sceneggiatura di Guglielmo Giannini che nel '44 si diede all'(anti)politica con Il "Fronte dell'Uomo Qualunque".
commento di cherubinoDebole esordio di un Totò ancora acerbo.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiL'opera prima di Totò purtroppo non è granchè, tranne qualche buffo duetto. Rimane soltanto la sua grande presenza e la sua eccelsa gestualità che dimostra già il grande attore che egli era.
commento di Utente rimosso (Luke Vacant)Deludente esordio per il grande Totò!!
commento di wang yuPrimo film del principe della risate che sorregge sulle sue spalle l'intero film,di per sè piuttosto mediocre ma che grazie alla mimica impareggiabile e alla sua verve incontenibile si risolleva.
commento di leo$Strepitoso esordio DeCurtisiano. Non ai livelli del cinema del dopoguerra, ma la polvere da sparo è già presente in abbondanza!
commento di Daltonogni tanto si ride, ma non siamo ai livelli dei grandi film di Totò.
commento di Utente rimosso (Titanic900)