Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Ennesimo lavoro del giapponese Hayao Miyazaki, che porta sullo schermo la storia di Sophie e delle sue disavventure con lieto fine all’interno del castello errante del giovane demone Howl. Dal romanzo di Diana Wynne Jones, una storia che racchiude tutti i canoni del maestro giapponese, dalla ragazzina costretta a lottare per ritornare ad uno status quo scompaginato dalle forze del male, alla guerra sullo sfondo, dall’amore apparentemente impossibile, al mondo fantastico di streghe e demoni.
Rispetto ai lavori precedenti, questa del castello errante è una storia più curata nei disegni, con ambientazioni a tratti barocche e qualche battuta divertente, ma con una storia che però eccede nella durata e con qualche sottotrama lasciata a se stessa, senza conclusione.
Il film, al solito, è bellissimo: possente, tronfio di magia e mistero, con l’immaginazione tipica di Miyazaki a fare da corollario a tutte le sottotrame che si dipanano lentamente. Ma i difetti elencati sopra scalfiscono lo status di capolavoro che spesso è stato sinonimo dei film del maestro dell’animazione giapponese, facendo relegare “Il castello errante di Howl” al novero dei film buoni ma non eccellenti.
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