Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
Hayao Miyazaki in Il castello errante di Howl porta in scena la storia fiabesca di una ragazzina colpita da una maledizione ed accolta nel maniero del misterioso mago Howl, una costruzione futurista e sgangherata in costante vagabondaggio per lande verdi e nebbiose. Collocando il racconto in un tempo indefinito, ma che deve molto all'Europa di inizio XX secolo, ed integrandolo con elementi fantasy e steampunk, i quali concorrono nel creare un mondo lontano, ma affine al nostro, l'autore giapponese riprende le tematiche a lui più care, ovvero la libertà e l'amore: come in Porco rosso, questi temi vanno a braccetto, forse non sostenuti da una sceneggiatura solida come nell'opera appena citata, ma comunque valorizzati dall'immenso talento visionario del regista, il quale gioca molto sull'espressività dei lineamenti (forte della perfezione tecnica delle animazioni), per esempio sfruttando il tema della vecchiaia, non meno importante, il quale dona una nota grottesca ai volti dei personaggi, trasfigurati dalle loro virtù o dai loro vizi. Il tutto esaltato dalle magnifiche musiche di Joe Hisaishi.
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