Espandi menu
cerca
La terra dell'abbondanza

Regia di Wim Wenders vedi scheda film

Recensioni

L'autore

chinaski

chinaski

Iscritto dal 24 agosto 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 18
  • Post 53
  • Recensioni 639
  • Playlist 4
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La terra dell'abbondanza

di chinaski
6 stelle

I fantasmi che ossessionano Paul sono quelli del Vietnam. Con la caduta delle torri gemelle si sono di nuovo fatti reali. Li insegue per strada, li pedina. In ogni uomo con un turbante o dei lineamenti arabi Paul vede un potenziale terrorista. E questo è il clima che si vive in America. Paranoia e incertezza.
I fantasmi della guerra si sono materializzati anche negli Stati Uniti. Un paese rimasto per anni fisicamente incolume da tutte le guerre combattute. Le ferite potevano rimanere nelle persone, mai nella terra. Con l' undicisettembre, per la prima volta nella loro storia, gli americani hanno provato la paura delle bombe. La paura della morte.
Wenders va in America e cerca di tirare fuori qualcosa da quello che ha intorno. C'è la povertà dei bassifondi di Los Angeles. Schiere di dannati sotto i cartoni, lungo le strade. C'è Lana, la nipote di Paul, che con spirito cattolico cerca di aiutare questi disgraziati. C'è Lana che sembra la copia sbiadita e sciatta di Milla Jovovich in "The Million Dollar Hotel". E quel cazzo di albergo lo vediamo pure dal tetto della missione. Sul tetto Lana balla come fosse Liv Tyler, ma non è la stessa cosa.
Paul e la nipote si rincontrano per l' omicidio di un pakistano. Paul che vede complotti ovunque vuole saperne di più. Riporta il corpo del morto dal fratello, nella cittadina di Troma. Cerca degli indizi, delle prove. Vuole salvare a tutti i costi altre vite umane, prevenire altre stragi. L' unica cosa che scopre è la propria stupidità, la propria continua paranoia.
La prima parte del film è a tratti coinvolgente, a tratti irritante. Da quando i due si mettono in viaggio si cambia ritmo. I respiri si fanno più ampi, come le vedute della sterminata America.
Sappiamo che Wenders ama la cultura americana on-the-road, che ama l' America come ideale. Ma rimane il dubbio se il film sia un' accozzaglia di temi e luoghi cari al regista o una reale ricognizione su questa immensa terra dell' abbondanza.
E forse Wenders non doveva prendere due personaggi così grotteschi, a tratti stupidi, a tratti, però, profondamente umani.
Vere sembrano le lacrime di Paul quando si rende conto della propria confusione. Bellissimo è il sorriso di Lana davanti al cartello stradale con scritto "Truth or Consequences".
Verità o conseguenze, ecco il vero dubbio dell' America di oggi. E sembra che a discapito della verità, si siano volute a tutti i costi pagare solo le conseguenze di quell' undicisettembre.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati