Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Un bel film di Wenders che tenta di elaborare il lutto di una nazione non sua ma che ama, con occhi da europeo e con tutto l'amore e la fiducia nel genere umano a cui ci ha abituati con i suoi film. Questa sua impegnativa opera parte lenta e con tanta carne al fuoco: povertà, paura, paranoia, ma nella seconda parte, dove tutto si chiarifica lascia al pubblico molti argomenti su cui riflettere: diritti civili, obiettività e pacifismo. Un film sul un Paese pieno di grandi ideali, di ricchezza e di abbondanza (la cosidetta "Land of Plenty" splendida canzone che dà il titolo al film), ma anche pieno di contraddizioni, come fa notare uno dei personaggi all'inizio del film quando parla a Lana dei poveri in Usa che sono tantissimi, mentre suo zio vive di paranoie per ciò che è successo, per poi moderarsi verso il finale del film. Un film non eccezionale, ma che senza dubbio rimane impresso nella mente dello spettatore permettendogli di pensare a molte cose e questo non è poco. Le immagini di Wenders sono sempre belle anche grazie a una notevole fotografia. La colonna sonora è semplicemente stupenda. Voto: 7.
Un uomo controlla continuamente molte parti di Los Angeles, città in cui vive, perchè terrorizzato dalla possibilità un ulteriore attacco terroristico dopo l'11 settembre. Lo cerca sua nipote che invece si occupa dei poveri ed è piena di ideali.
La colonna sonora è eccezionale con pezzi del mitico Leonard Cohen e David Bowie.
Nulla.
Le immagini sono molto belle, come sempre nel cinema di Wenders, ma quel che conta è che anche stavolta dà molto da pensare.
La Jen Lindley di "Dawson's Creek" in un film così importante. Molto brava.
Attore che non avevo mai vista, ma che senza dubbio dà una grande prova del suo talento.
Prova sufficiente.
Piccola parte, quasi un cameo, ma bravo.
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