Regia di Michele Placido vedi scheda film
Forse perchè esce dal tunnel depresso del cinema italiano da "mi guardo l'ombelico", che non è piaciuto ai più. O forse perchè tratta un tema, quello della morte dei propri cari, della memoria e del dolore in chi resta, che non è superficiale e che dà parecchio fastidio a sentirselo proporre ogni tanto. Forse perchè Placido, che non amo particolarmente come regista (ho detestato di cuore il precedente) ha osato un po' più degli altri cercando di parlare di argomenti universali, che toccano tutti (certo dei spasmi d'amor di due attori o delle crisi adolescenziali di ricchi pariolini non è che c'interessa sempre).
Resta il fatto che in questo film non ho trovato nulla di ridicolo, forse la solita recitazione carente dei nostri eroi - tolta la Bobulova che è sempre all'altezza della situazione-, ma la trama, le parole, le situazioni sono toccanti. Il finale poi è la classica botta al cuore. Fa venire in mente il rapporto che ha l'ITalia rurale con il mondo dei morti - e non a caso Rubini e Ozpetek toccano gli stesi temi. Un film italiano fino all'anima, un film con l'anima e uffa ai detrattori!
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