Regia di Arnaud Desplechin vedi scheda film
Dramma improntato più su caratteri e interrelazioni, che sull'azione concreta, con pretese di onnicomprensività della psiche femminile, questo I re e la regina è il quinto (stra)lungometraggio di Desplechin. Troppo ambizioso e dalla durata eccessiva (due ore e mezza di pellicola assolutamente ingiustificabili), il film ruota tutto attorno alla figura di Nora, ben interpretata da Emmanuelle Devos, donna divisa - se non lacerata - fra una schiera di uomini cui vuole o ha voluto bene, ma che non la lasciano continuare a vivere in pace. Se Nora sembra avere fatto i conti con il passato (e qui forse il personaggio è un po' approssimato), sono i suoi partner a voler proseguire la battaglia contro di lei, non ultimo il padre, che morirà lasciandole un sorprendente videomessaggio gravido di rabbia e odio nei suoi confronti (probabilmente il momento più toccante di tutta la storia). Catherine Deneuve in un ruolo laterale, bravo anche Mathieu Amaric, già utilizzato spesso dal regista nei suoi precedenti lavori; sceneggiatura di Desplechin e di Roger Bohbot, grondante ambizioni purtroppo non sempre risolte, o quantomeno non nel modo giusto (la scena del suicidio: forte l'impatto emotivo, ma quale il risultato sul piano della narrazione?). 5/10.
Una donna allo sbando è circondata da uomini negativi, inconsistenti, dannosi: un amore che non sboccia, un ex marito problematico, da cui ha avuto un figlio, un padre in fin di vita.
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