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Lei mi odia

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su Lei mi odia

di ed wood
4 stelle

Film delirante. Difficile imbattersi in una sceneggiatura più prolissa e squilibrata (ma quanto dura la parte centrale?! e quanti squadroni di lesbiche vanno a far visita al fortunato protagonista, sorta di versione smunta del mitico Eddie Murphy?!), in una regia così stravagante, in un cast così assurdo (improponibile la Bellucci, caricaturali i cattivi Turturro e Harrelson, espressioni di due complementari tipologie di criminali). Gronda retorica, rischiando di mettere alla berlina tematiche serie come la corruzione delle aziende, la cospirazione politica, le famiglie gay; l'amalgama fra i toni e fra i contenuti non funziona; il dosaggio dei tempi è disastroso; la maggior parte dei personaggi è inconsistente (i famigliari del protagonista, ma anche la ex-morosa e la sua compagna); la vicenda è improbabile e dispersiva, così come non convince l'improvvisa acquisizione di una coscienza politica da parte del rampante protagonista (che si paragona al vigilante che, a suo tempo, scovò i repubblicani imbroglioni del Watergate, in un'allegoria brechtiana troppo campata per aria e senza un filo di rigore). Non mancano vittimismo e ipocrisia (allucinante il finale, col playboy che si fa le sue due belle lesbicone, che poi tanto lesbiche non sono a quanto pare...se l'intenzione di Spike Lee era qella di comporre un inno all'Amore universale, senza barriere, sarebbe stato più corretto metterci anche qualche maschio gay a farsi il protagonista, non solo una schiera di modelle da urlo che giocano a fare la donne emancipate...oltretutto, questo retro-front in extremis in cui il protagonista recupera miracolosamente il suo diritto alla paternità fa storcere il naso non poco...). Insomma, non uno, ma due passi in dietro rispetto all'equilibrio formale e (soprattutto) alla maturità morale del capolavoro "La 25a Ora" (che resta uno dei migliori film del decennio); con questo "Lei mi odia" (titolo senza senso), pare essere tornato lo Spike Lee rozzo, piagnone, pletorico e maschilista dei primi tempi. Ostrega!

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