Nel 1578, Sebastião, re del Portogallo, si mette a capo di una spedizione per combattere gli infedeli. Il 4 agosto il suo esercito viene distrutto dai Mori e il corpo del sovrano è dato per disperso. Il Paese cade in una profonda disperazione e Sebastião diventa "il nascosto", colui che sarebbe dovuto tornare a riportare pace e gloria alla sua terra...
Note
Cinema di parola, immagini come affreschi, ambienti oscuri, animi infiammati e anime incerte, un'atmosfera di lugubre e notturno sfacelo tra cortigiani, buffoni e profeti. Cinema meditativo e provocatorio nella sua frontalmente rarefatta ed elegante chiarezza.
Manuel de Olivera è sempre lui. Un film che sa più da teatro ma assolutamente non male, lenti i dialoghi e la storia. Ottima la caraterizzazione dei personaggi E' molto lento però, troppo.
Cinema di parole e di coscienza, quello di Oliveira: cinque anni dopo La lettera, tratto da La principessa di Cléves di M.me de La Fayette del 1678, il nostro affronta la vicenda di re Sebastiano svoltasi cento anni prima, nel 1578, adattando il testo teatrale di José Regio. E proprio di teatro è intriso Il quinto impero, nella sua aulicità declamata, esibita, sostenuta, a volte al limite… leggi tutto
vabbe' insomma,bisogna proprio essere di manica larga ed inchinarsi senza riflettere molto,per dare un voto positivo e trovare qualcosa da salvare in questo film !!! Siamo sempre in una lussuosa stanza di un castello,quasi sempre 2 attori che parlano e discutono fra di loro,con dialoghi lenti,sonnolenti ed inconcludenti. Il tutto veramente INCONCEPIBILE da tirare avanti a vederselo tutto… leggi tutto
Il giovane re Sebastiano ha deciso di dedicare la propria reggenza ad una grande impresa, qualcosa di memorabile che rinnovi la gloria del proprio paese. Egli vuole essere un sovrano che incarni i sogni e le aspirazioni del popolo portoghese. Ma dai lunghi colloqui con i suoi consiglieri emerge l'irrealizzabilità di qesto ideale: in particolare i più anziani lo vedono come un…
vabbe' insomma,bisogna proprio essere di manica larga ed inchinarsi senza riflettere molto,per dare un voto positivo e trovare qualcosa da salvare in questo film !!! Siamo sempre in una lussuosa stanza di un castello,quasi sempre 2 attori che parlano e discutono fra di loro,con dialoghi lenti,sonnolenti ed inconcludenti. Il tutto veramente INCONCEPIBILE da tirare avanti a vederselo tutto…
Due ore di rappresentazione in costume con un numero di personaggi che si conta sulle punte delle dita, dialoghi pomposi e retorici in perfetta assonanza con l'ambientazione cinquecentesca, un ampio salone illuminato come pressochè unica sede dell'azione. Bisogna avere molta pazienza, per guardare un film del genere; eppure come sempre in De Oliveira i dialoghi lasciano trasparire molto di più…
Manoel Oliveira è il suggeritore che bisbiglia dietro le quinte, il burattinaio che muove i fili dietro ad un tendone; egli è l'anima invisibile e l'interprete nascosto di tutte le sue storie, che sono plasmate nel suo pensiero, ma non hanno il timbro della sua voce, né l'impronta della sua mano. Sono, di fatto, teorie sull'uomo, messe in scena anziché esposte per iscritto, la cui fondatezza…
Cinema di parole e di coscienza, quello di Oliveira: cinque anni dopo La lettera, tratto da La principessa di Cléves di M.me de La Fayette del 1678, il nostro affronta la vicenda di re Sebastiano svoltasi cento anni prima, nel 1578, adattando il testo teatrale di José Regio. E proprio di teatro è intriso Il quinto impero, nella sua aulicità declamata, esibita, sostenuta, a volte al limite…
Affascinante e suadente come sempre l'ultimo film di de Oliveira,con in più un oscurità teatrale e tocchi onirici che superano la proverbiale difficoltà(quì più che mai)dei suoi film.
LA STORIA E I SUOI FANTASMI---Il cinema del novantasettenne de Oliveira ha ormai una sua classicità inconfondibile: rifiuto dei generi filmici tradizionali, assenza di azione, dialoghi letterari e filosofici, fissità della macchina da presa sui personaggi e sulle loro interminabili discussioni intellettuali, riduzione di ambienti e paesaggi a palcoscenici affrescati ripresi in una rigorosa e…
Dopo i regni caduchi della storia umana, il quinto impero sarà quello di Cristo, regno di pace universale. Manoel de Oliveira torna a un tema che ha già affrontato in altri suoi film. Torna al sebastianismo, al mito di re Sebastiano, nipote di Carlo V, che nel 1578 partì per il Marocco in quella che voleva essere l’ultima crociata contro l’Islam. Nella battaglia di Alcácer-Quibir, i…
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Commenti (1) vedi tutti
Manuel de Olivera è sempre lui. Un film che sa più da teatro ma assolutamente non male, lenti i dialoghi e la storia. Ottima la caraterizzazione dei personaggi E' molto lento però, troppo.
commento di faromagico