Regia di Antonietta De Lillo vedi scheda film
Storia di Eleonora Pimentel Fonseca, donna passionale, appassionata coraggiosa in un mondo di uomini pavidi e crudeli. Nata a Roma nel 1752 da famiglia portoghese si trasferì a Napoli bambina, dove ebbe la possibilità di ricevere solida istruzione letteraria e scientifica. Costretta a sposarsi col greve conte Pasquale Tria de Solis, andò per la prima volta controcorrente separandosi da lui dopo due anni di violenze e umiliazioni. Primo passo di un orgoglioso percorso che la porterà ad avere un ruolo di primo piano nella presa di Castel S.Elmo e nella proclamazione della Repubblica partenopea. Come ogni individuo sfidante, finirà male, impiccata nel 1799. La strepitosa riuscita del film di Antonietta De Lillo deriva da una semplicità articolatissima e stratificata. Come se Manoel de Oliveira avesse avuto voglia di riandare sulle tracce didattiche del Rossellini televisivo per rimontare, in una messa in scena teatrale che magicamente riesce a coniugarsi con un cinema purissimo, riadattare, rielaborare, (ri)vedere la storia da un punto di vista futurista. Basato sull’omonimo romanzo di Enzo Striano, Il resto di niente vive altresì dell’eterea, sognante, scarnificata interpretazione di una splendida Maria de Medeiros, capace di tramutare in bellezza tutte le brutture del mondo.
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