Regia di Joshua Logan vedi scheda film
Nell'America moderna, del vecchio mondo dei cowboy sopravvive soltanto il carattere rozzo e campagnolo; i residui degli antichi sogni di conquista inseguono ora le glorie effimere delle vittorie nei rodei e della caccia ad ingenue bellezze femminili. Da questo ambiente di bulli e pupe scaturisce l'anima giocherellona di un'intera nazione, che si diletta di parate in costume, musica country e favole televisive. Alla storia d'amore fra un giovane ed incolto allevatore di bestiame ed una bionda soubrettina arrivata in città dalla provincia, fa da sfondo una sorta di spirito goliardico e pacchiano, unito ad un individualismo popolare che pone al centro dell'universo i propri smisurati desideri. La goffaggine dei protagonisti, stridente rispetto all'ambiente circostante, è una lontana anticipazione delle commedie demenziali degli anni ottanta e novanta, ossia di quelle provocazioni anti-hollywoodiane in cui al dramma e al sentimento si sostituiscono l'inadeguatezza dei personaggi di fronte alla vita e la sproporzione delle loro personalità rispetto alla reale portata delle loro emozioni.
"Fermata d'autobus" è il contro-mélo per eccellenza, in cui mancano il romanticismo nella forma e il dilemma morale nella sostanza, ed il lieto fine è solo l'alba di una vita più normale e la promessa di una maturazione.
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