Regia di Gianni Amelio vedi scheda film
A mio dire è il miglior film di Amelio. In questa pellicola il suo classico tocco diventa ancor più sensibile e delicato, rendendo la storia estremamente profonda e commovente. E' una storia d'amore sostanzialmente tra un padre che cerca di allacciare un rapporto con il figlio autistico di quindici anni (che prima non aveva mai voluto incontrare); i due faranno un viaggio e si avvicineranno, ma il padre si accorgerà che, per quanto si sforzi, amarlo non è impresa facile. Dicevo che, nonostante la sensibilità del tocco, è un film amaro e per nulla rassicurante e buonista. Per quanto il protagonista si sforzi di amare il figlio, si accorge che ques'ultimo spesso non riesce a comprenderlo, né a capirlo, né ricambia il suo amore con altrettante efficacia. E forse, nello splendido finale, ci si accorge che chi soffre più di tutti (come dice Charlotte Rampling), sono i genitori che si sforzano di star vicino ai loro figli quando hanno problemi.
Kim Rossi Stuart, nel ruolo del padre, ci offre un'interpretazione di un'intensità tale (spesso resa attraverso semplici sguardi) che lascia stupiti, ma anche Andrea Rossi, nel ruolo del ragazzo autistico, è estremamente convincente, conferendo al suo personaggio sensibilità e tenerezza, facendolo passare da momenti di assoluta lucidità e senbilità, ad altri di totale e completa confusione. La tensione drammatica, sostanzialmente, regge per tutta la durata.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:2
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