Regia di Bibo Bergeron, Vicky Jenson, Rob Letterman vedi scheda film
Un gruppo di squali organizzati come una cosca mafiosa con tanto di padrino semina il panico in una pacifica città degli abissi marini. Uno squalo dissidente e vegetariano, al quale il fratello deve insegnare "il mestiere", alla morte accidentale di quest'ultimo coglie l'occasione per rifugiarsi nella città grazie all'aiuto dell'amico Oscar, un pesciolino che va millantando di essere lo "scannasquali". La messa in scena dura per un po', fino a quando il padrino non accoglie a casa il figliol prodigo e Oscar si toglie la maschera da impostore.
Il film della Dreamworks di Spielberg è come sempre ineccepibile sul piano visivo: non mancano le invenzioni scenografiche con tanto di graffiti giovanili sui muri a cui si aggiungono le trovate linguistiche, le canzoni in chiave rap e l'idea di far assomigliare i pesci agli attori (Will Smith impersona e doppia Oscar nella versione originale, Robert De Niro fa la parte del padrino, Jack Black quella della squalo vegetariano, Renee Zellweger la timida findanzata di Oscar e Angelina Jolie incarna - è il caso di dirlo - un maliarda doppiogiochista). Ma il racconto è raffazzonato, la morale sul diverso terribilmente banale e la vicenda complessivamente poco avvincente.
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