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The Manchurian Candidate

Regia di Jonathan Demme vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Manchurian Candidate

di tafo
8 stelle

Dopo la visione di questo film, mi è venuto naturale pensare a chi in quel momento era effettivamente il detentore del potere politico americano. L'ignoranza e la stupidità di Bush figlio rendevano molto probabile una guida esterna, una eterodirezione, una influenza che potesse arrivare fino alla manipolazione.
Eppure Demme non vuole fare un film elettorale, anche se l'anno è quello giusto oltre al bersaglio politico e umano. Il suo obiettivo è più ampio nel voler capire le dinamiche del cervello umano. Il problema reale che prospetta il film è il grado di manipolazione a cui tutti i cittadini delle società moderne sono sottoposti a loro insaputa. Nemmeno Orwell avrebbe potuto immaginare questo lavaggio del cervello totale, questa guerra realmente virtuale, questo controllo completo della psiche umana. Dove il grande fratello è econimico prima che politico, nel quale una madre accetta di vendere suo figlio ad una multinazionale in cambio del potere politico. L'orrore della guerra combattuta si trasforma nell'orrore di aver ucciso i propri soldati, nella consapevolezza terribile di essere stato manovrato e di non aver potuto rifiutarsi. Alla fine il capitano Marco e il sergente Shaw sembrano prendersi una rivincità nello scarto finale di quest'ultimo che chiede di fatto al primo di ucciderlo e di salvare la vita al futuro presidente. In realtà il software che cancella la faccia del capitano all'entrata della festa del partito prima dell'uccisione del sergente  e della madre, chiarisce l'ennesima manipolazione, forse la più accettabile, nella sua vita che resterà segnata per sempre da decisioni altrui.

Su Jonathan Demme

porta alle estreme conseguenze il film del 1962, cambiando quello che c'è da cambiare e non sfigurando nel confronto.

Su Denzel Washington

sono i suoi ruoli

Su Meryl Streep

da oscar grandissima e cinica che riesce ad essere incantatrice quando convince i colleghi di partito ad accetare la vicepresidenza per il figlio.

Su Liev Schreiber

automico, catatonico, disumanizzato.

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