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The Manchurian Candidate

Regia di Jonathan Demme vedi scheda film

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riccardo III

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Manchurian Candidate

di riccardo III
4 stelle

Inutile remake di "Va' e uccidi" di John Frankenheimer, che mi ha profondamente irritato per vari motivi. Primo: la scelta sbagliatissima di dare molto spazio al personaggio meno interessante, Ben Marco. Ma si sa, c'era Denzel Washington da utilizzare. Poi diverse scene sono assolutamente piatte, tipo quella in cui si scopre la complicità di Eleanor nel lavaggio del cervello. Mi ha fatto ridere l'illuminazione a giorno che compare quando Raymond è condizionato e il trucco abbastanza scemo del ripetere il nome per far scattare il meccanismo... era meglio anche qui l'originale. L'unico miglioramento è stato nell'ampliare e dare un senso al personaggio di Rosie, che era poi l'unico punto debole del film di Frankenheimer. I personaggi della senatrice e di Raymond hanno perso mordente, e il senso della tragedia che caratterizzava l'originale è andato completamente perduto. Il clou dell'assurdità si raggiunge nel finale, in cui non è chiaro cosa succeda in realtà nella mente di Marco, oltre al fatto che la tensione della scena è di poco sopra lo zero. Ora, se questo film non avesse avuto un simile precedente, potrebbe anche essere considerato migliore, ma così è molto irritante e certe volte pure inverosimile. Aveva ragione la Aspesi a dire che non servono lavaggi del cervello per piazzare presidenti, basta pagare e comprarseli. Detto ciò, ho dato "sufficiente" perchè il film non è uno schifo dal punto di vista cinematografico.

Su Liev Schreiber

Davvero niente male nei panni di Raymond Shaw, ma la sua efficacia è smorzata dalle scelte degli sceneggiatori, che hanno tolto molto dello spessore tragico del ruolo. Per la cronaca, ha una bellissima voce. Comunque, neanche lontanamente paragonabile a Laurence Harvey.

Su Meryl Streep

Per certi versi, idem come sopra. Lei però è veramente molto brava, specialmente nella scena in cui convince gli uomini del suo partito a candidare il figlio.

Su Denzel Washington

Devo ammettere di trovarlo insopportabile ultimamente, l'età gli ha proprio conferito un'aria da spinacio bollito. Poi sono stufa a morte di questi suoi ruoli piuttosto mielosi da eroe di guerra, da "extremely decent man", come dice Demme nel "dietro le quinte" (dimenticando che è un soldato di professione, vale a dire uno che di mestiere ammazza e che va a raccontare ai bambini che i soldati morirono per la libertà in Kuwait... P-lease)Comunque come attore ci sa fare, anche se non ci vedo tutto questo talento da Oscar. P.S. Ha una brutta voce.

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