Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Mazzacurati prova a descrivere le sensazioni e le conseguenze di una passione, nata all'ombra di una relazione extraconiugale, nell'Italietta fascista di metà anni Trenta. Lui è sposato e con prole, mentre lei è nubile (oggi si direbbe single) e con un passato chiacchierato. Avevano avuto una breve relazione prima che lui si sposasse, ma poi si erano persi di vista. La passione divampa, quando si reincontrano, ma mentre lui sa che questa relazione non può che restare fine a sé stessa, lei spera che possa avere un futuro. Mazzacurati gira in Toscana e gli esterni urbani sono ambientati tra il lungomare di Livorno e i lungarni di Pisa, tanto che alla fine la città sembra la Londra del primo Novecento. Peraltro, mi ricordo, quando l'esterno della stazione di Livorno fu inghiaiato e depurato dei segni della modernità per girarvi qualche sequenza. L'insieme poteva essere interessante, anche perché i protagonisti sono piuttosto bravi (e il personaggio di Accorsi è pure juventino), ma il regista non riesce a tenere desta l'attenzione per tutta la durata del film.
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