Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
"Perché la Chiesa alimenta con tanto impeto questo atteggiamento di terrore verso la morte? Perché sa che perderebbe parte della sua "clientela" se la gente perdesse la paura nell'aldilà". È forse questa la frase chiave di Mare dentro, intenso film dello spagnolo Amenabar, che legge il problema dell'eutanasia in chiave laica, senza falsi moralismi, come diritto da concedere a chi ha il diritto - ma non certo l'obbligo - di vivere. Ramon (Bardem) vive da 28 anni in un letto, assistito dalla cognata, dal nipote e da una giovane madre che si innamora di lui (Duenas). È in quelle condizioni da quando un tuffo in mare gli spezzò il collo, rendendolo tetraplegico e rubandogli la vita. Javier Bardem gli presta il corpo e un'espressività ricchissima e disarmante con cui restituisce tutto il male di vivere di chi si trova in quelle condizioni e proprio per questo cerca una soluzione legale al suo malessere. Sobrio, emozionante, girato in maniera virtuosistica quasi tutto all'interno di una stanza, Mare dentro si accosta tematicamente a film come Le invasioni barbariche e Million dollar baby che, nella stesa epoca, hanno richiamato l'attenzione sul problema del diritto alla morte.
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